LIMITI STRUTTURALI E DIMENSIONE CONFERENCE

06.05.2024 00:00 di  Tommaso Loreto   vedi letture
LIMITI STRUTTURALI E DIMENSIONE CONFERENCE
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca 2024 @fdlcom

Certo, sono sempre e comunque gli episodi a fare la differenza, tanto più se quel pallone dalla destra non avesse subito deviazioni nella traiettoria come Milenkovic ha fatto sapere, eppure la dodicesima sconfitta stagionale mette a nudo i soliti limiti di una Fiorentina che pare in piena riserva a fine stagione. Se le vittorie con Salernitana e Sassuolo non dovevano illudere il k.o. del Bentegodi non deve allarmare oltre misura in vista della semifinale di mercoledì contro il Brugge, perché nei primi 90 minuti Belotti e compagni hanno dimostrato di poter metter all’angolo i belgi, semmai rendere ulteriormente chiara la condizione di una rosa che non ha ricevuto rinforzi quando era il momento.

Tra l'obiettivo Atene e il finale di campionato - Senza voler tornare su scelte di mercato che oggi come oggi paiono aver più indebolito che rinforzato l’organico a disposizione è nel reiterarsi di determinate problematiche che la Fiorentina farà bene a focalizzare le prossime riflessioni, a prescindere da come andrà a finire il cammino europeo. Perché se centrare la finale di Atene significherebbe raggiungere un traguardo importante com’era stata la terza semifinale consecutiva in Coppa Italia, analizzare il piazzamento in campionato dei viola è un obbligo dal quale non ci si può sottrarre, tanto più al quinto anno di una proprietà che si era presentata con ben altre prospettive. 

La ricostruzione dietro l'angolo e una dimensione Conference che non può bastare - Insomma, è indubbio che mercoledì in Belgio Italiano e la sua squadra abbiano l’opportunità di continuare a inseguire il sogno di riportare in bacheca un trofeo che manca da oltre venti anni e di conseguenza pure di qualificarsi alla prossima Europa League, ma la dimensione della Conference League (il cui piazzamento in campionato è diventato oggi l’unico obiettivo rimasto) non può essere quella di un club che solo nel recente passato ha avuto ben altre mire. Tanto più a ridosso di un’estate, la prossima, in cui la ricostruzione dovrà essere ampia ed approfondita a cominciare dalla guida tecnica destinata a cambiare. Andando a rifondare quasi integralmente un gruppo che certamente merita di giocarsi fino all’ultimo una coppa europea ma che ancora una volta, al termine di una corsa ben più estenuante com’è il campionato di Serie A, si è dimostrato non così attrezzato per alzare l’asticella delle proprie ambizioni.