MONTELLA: SIAMO AI TITOLI DI CODA. RESTA SOLO UN INCONTRO CON DELLA VALLE. POSSIBILI SOSTITUTi: MAZZARRI NO, SPALLETTI DIFFICILE, POI DONADONI, DI FRANCESCO E SARRI

23.05.2015 00:00 di  Mario Tenerani   vedi letture
MONTELLA: SIAMO AI TITOLI DI CODA. RESTA SOLO UN INCONTRO CON DELLA VALLE. POSSIBILI SOSTITUTi: MAZZARRI NO, SPALLETTI DIFFICILE, POI DONADONI, DI FRANCESCO E SARRI
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

Mentre la squadra viola cerca a Palermo domani pomeriggio tre punti per blindare il quinto posto, Montella e la Fiorentina sono ai titoli di coda. Non ci sono litigi, forse sarebbe meglio ci fossero. Invece è calma piatta. Il punto dolente sono i programmi, legati al rafforzamento della squadra. Il tecnico ha avuto un paio di incontri con la dirigenza: uno a metà febbraio e l’altro una settimana fa con il presidente esecutivo Cognigni. Ha fatto presente che per ripartire, nella speranza di ripetere i buoni risultati di questi tre anni o ancora meglio scalare una posizione in classifica, servono rinforzi perché il gruppo ha un’età avanzata. Se questo non si realizzerà l’allenatore rinuncerà alla Fiorentina. In più di una conferenza stampa Montella ha ripetuto che “l’età media della squadra titolare è di oltre 30 anni”. Conti alla mano occorrono dai 40 ai 50 milioni. Cifra, sia chiaro, pesante non solo per la società viola, ma per la gran parte dei club italiani. La Fiorentina al massimo arriverà a 20 milioni, budget che nella media è sempre stato messo a disposizione dai Della Valle. Purtroppo stavolta non basteranno perché questa Fiorentina ha necessità almeno di 4 innesti di qualità per rinfrescare un motore un po’ usurato. 

Ci sono momenti in cui nel calcio le valutazioni di un allenatore e dirigenza diventano improvvisamente distanti. Un tecnico teme di fare solo peggio col materiale che gli metteranno a disposizione e di conseguenza perde gli stimoli, una proprietà invece fa i conti con i bilanci e le risorse. Quindi le strade, salvo sorprese positive, si dividono. Ognuno pensa al proprio interesse e al proprio percorso. Resta il fatto che la Fiorentina perderà un ottimo allenatore. 
Per Firenze è un film già visto: è facile salire dalla bassa classifica al quinto-quarto posto, è molto più dura, quasi impossibile, andare sul podio del campionato. 
Giocatori e allenatori sono importanti, la società è decisiva. E’ il club che deve indicare una politica e seguirla. Assumendosi i meriti in caso di successo e i demeriti in caso di sconfitta. Il resto è relativo. 
E’ la Fiorentina che deve scegliere adesso quale strada imboccare, provando magari a convincere Montella a restare. In caso contrario il tecnico lascerà sul tavolo due anni di contratto. E la società dal canto proprio potrà non accettare le dimissioni. Ma lui, sono ufficiali le sue parole, sarà “pronto anche a stare a casa”. Al momento pare non ci siano offerte concrete per il tecnico e comunque i club interessati dovrebbero versare i 5 milioni di clausola rescissoria. Con i tempi che corrono nessuno spenderà quei soldi. Montella andrà a studiare l’inglese, come ha spesso raccontato.
L’incontro decisivo sarà tra Montella e Andrea Della Valle: solo che ancora non è chiaro quando si celebrerà. Nel frattempo mercato, ritiro e tournée sono dietro l’angolo: sapere chi allenerà la Fiorentina nella prossima stagione è una priorità che annienta tutte le altre. 
La Fiorentina è davanti ad un bivio, determinante per il suo futuro. Provare ad alzare l’asticella o restare da quinto-sesto posto. Anche se tra un anno, col ritorno delle milanesi, difendere il quinto posto sarà un’impresa se non arriveranno forze fresche. L’unica alternativa è cercare risorse economiche che possano accompagnare l’impegno della proprietà. Marketing, merchandising - una semifinale di Europa League senza sponsor sulla maglia è un elemento su cui riflettere - e un nuovo stadio con annesse strutture. Inoltre un mercato teso a scoprire giovani talenti per poi rivenderli e fare cassa. 
Il Siviglia è un modello: francamente in Andalusia sono molto più bravi a fare calcio rispetto a tante squadre italiane, compresa la Fiorentina. Quattro coppe europee in nove anni e la quinta è dietro l’angolo… 
Il manager che rappresenterà il vertice societario 24 ore su 24 a Firenze sarà l’attuale direttore generale Andrea Rogg. Mentre il presidente esecutivo Cognigni continuerà a venire a Firenze nel fine settimana. 
L’ideale sarebbe stato il presidente-patron Andrea Della Valle, ma tanto come lui stesso ha spiegato, l’operazione è impossibile perché deve stare in azienda nelle Marche o in giro per il mondo. Per valutare i risultati di Rogg dovremo attendere almeno un anno, nel frattempo non possiamo che augurargli buon lavoro.  
Per il dopo-Montella ballano tanti nomi: l’ultimo è quello di Walter Mazzari. Da buon toscano ed ex viola del vivaio, ha un sogno nel cassetto: allenare la Fiorentina. Ma in un futuro lontano, ora è pressoché impossibile. E’ legato all’Inter fino al 30 giugno 2016 e guadagna 3,5 milioni netti a stagione… Non solo: se a giugno ripartirà lo farà solo in un campionato estero. Non c’è altro da aggiungere. 
Il sogno dei tifosi viola resta Luciano Spalletti, uno che ha veramente la Fiorentina tatuata sul cuore. Ma sembra che Luciano voglia restare anche oltre confine. In Russia guadagna (è ancora sotto contratto con lo Zenit) circa 6 milioni a stagione… Per Firenze farebbe un bello sconto, ma andrebbe coinvolto pesantemente con un progetto tecnico di spessore e ampi poteri da allenatore-manager. La Fiorentina ha voglia di un allenatore con questo profilo?
Donadoni è un altro candidato: non ha la scintilla che accende la passione, ma è un buon allenatore, di grande equilibrio psicologico. Maurizio Sarri, demiurgo di un grande Empoli, è un maestro di calcio come pochi ce ne sono in giro. Deve essere solo testato in una grande piazza. Eusebio Di Francesco (amico fraterno di Montella) è seguito da tempo. Questo il lotto attuale.
Infine la vicenda stadio: lunedì prossimo a Palazzo Vecchio saranno aperte le buste arrivate in Comune per le proposte legate ai terreni per la nuova Mercafir. In tutto sono tre. Un altro piccolo passo sul percorso della cittadella. Non è tanto, ma la macchina si muove.