P. PEREIRA A FV, VOLEVANO CHE RESTASSI. È UN ARRIVEDERCI. COME QUELLO DI RUI...

Esclusiva di Firenzeviola.it
14.06.2016 13:00 di  Pietro Lazzerini  Twitter:    vedi letture
P. PEREIRA A FV, VOLEVANO CHE RESTASSI. È UN ARRIVEDERCI. COME QUELLO DI RUI...
FirenzeViola.it
© foto di Lorenzo Di Benedetto

Da ieri Pedro Pereira non è più il direttore tecnico della Fiorentina. Il dirigente portoghese, che l'anno scorso si è interessato dei rapporti con l'estero con un ruolo importante soprattutto nell'arrivo in viola di Tello, ha dato le dimissioni qualche settimana fa e la società viola ha acconsentito al suo addio proprio nella giornata di ieri. Per parlare della sua esperienza a Firenze, dei suoi colloqui con Pantaleo Corvino ma anche del suo futuro, la redazione di Firenzeviola.it lo ha intervistato in esclusiva: 

Pedro Pereira adesso è ufficiale: ha lasciato la Fiorentina?

Adesso si, ho ricevuto la mia richiesta di dimissioni firmata solo ieri. Sono stato a Firenze nel fine settimana con la mia famiglia e sono da poco rientrato in Portogallo.

 Perché questa decisione?

E' stata una decisione molto pensata, presa perché era la migliore per tutti, specialmente per la Fiorentina. Preferisco restare così in buoni rapporti e sono contento di aver risolto e soprattutto di aver detto le mie ragioni a chi le dovevo dire.

 Sa che a Firenze, molti tifosi sono rimasti stupidi dalla sua scelta…

Nel mondo del calcio è difficile vedere un dirigente dare le dimissioni, ma credetemi io non potevo fare diversamente. Ho fatto questo con tutta la serietà e onestà.

 Capito, ma in questa stagione con Corvino sarebbe stato tutto diverso…

Quando si inizia una nuova stagione tutto è sempre diverso. Con Pantaleo ho parlato spesso e sapevo che mi sarei trovato bene, lui insieme a Presidente Cognigni hanno fatto forza perché io rimanessi, ma la decisione era già nella mia testa e io non sono come quelli che prendono una decisione e poi basta un soffio di vento per cambiarla... 

Qualcuno in particolare che le ha mancato di rispetto?

Sarebbe facile parlare delle cose negative, preferisco parlare delle cose positive. La Fiorentina ha un'importante proprietà, un grande e intelligente Presidente esecutivo, con il quale ho avuto un rapporto speciale. Li ringrazio davvero. E mi faccia aggiungere una cosa.

 Dica.

A me dispiace molto lasciare la Fiorentina per diversi motivi, prima di tutto perché sono tifoso della viola fin da quando c’era Rui Costa. Un mito per tutti i portoghesi della mia generazione. Poi è arrivato anche Nuno Gomes e la passione è aumentata. Io vedevo sempre in tv le gare della Fiorentina, in compagnia di mio padre. Non ho mai raccontato pubblicamente una curiosità che mi riguarda: dopo il fallimento e la retrocessione, le notizie sulla Fiorentina non erano molte in Portogallo, allora decisi di scrivere una mail per sapere qualcosa in più. Mi rispose una certa Silvia, arrivando a Firenze ho capito che si trattava di Silvia Berti, ex addetto stampa viola (non la conosco, ma la ringrazio!)

Bello e quindi...

Mi emozionò la sua risposta, rendendomi un tifoso orgoglioso e in quelle poche righe mi fece capire la forza di questa società e da lì capii subito che la Fiorentina sarebbe tornata presto in serie A. Ora potete capire quanto mi possa dispiacere lasciare questo club.

Ci dica qualcosa su Paulo Sousa... 

Paulo Sousa è un allenatore bravo, già qualche mese fa avevo detto che lui arriverà presto al top e sono convinto sempre di più che succederà presto. Il suo modo di lavorare porta fiducia nella squadra. Il secondo anno con Sousa è una prova che la società vuole una certa stabilità e questo è la via giusta. Nella prossima stagione Sousa avrà ancora più ambizione perché ha una base di calciatori di buonissima qualità. Poi il rapporto che ha instaurato con i calciatori e la tifoseriue viola lo aiuterà molto... 


Sulla squadra, invece, che pensa?

La squadra ha una base forte e solida. C'è da rafforzare il reparto difensivo, anche se ci sono già giocatori molto importanti. Tatarusanu, Gonzalo, Astori, Badelj, Vecino, Borja, Ilicic, Bernardeschi, Kalinic... e mi sento di spendere qualche parola in più per un giovane che mi piace vedere lavorare sul campo e che si comporta bene sempre: Lezzerini. Ho molta fiducia in lui. 

 Torniamo a lei: che farà adesso?

Vediamo, deciderò tra qualche giorno. La cosa più importante per me era lasciarmi bene con la Fiorentina. Ci sono riuscito. Certo non resto a casa, voglio lavorare e ho già qualche altra opportunità. Vedremo.

 In Portogallo?

No, per il momento non tornerò nel mio Paese. 

 Tra l’altro, proprio alla Fiorentina, arriva un altro portoghese: Carlos Freitas.

Lo conosco da molto tempo, davvero una brava persona e un bravo professionista. Nel destino della Fiorentina c’era un portoghese. Io ho deciso di andarmene e Corvino ha scelto lui. Gli faccio un grande in bocca al lupo e mi fa piacere che sia arrivato un ds portoghese, perché mi fa capire che ho lavorato bene. Se non avessi fatto cose buone, forse non sarebbe stato scelto un altro portoghese.

 In apertura di intervista ha nominato Rui Costa, un idolo a Firenze... 

So che Cognigni è rimasto molto colpito da Rui, quando lo ha conosciuto personalmente. E’ amministratore del Benfica, una delle società più importanti del mondo, ma sono sicuro che prima o poi tornerà a Firenze, anzi magari ci torneremo in due... Rui è amato tantissimo da Firenze e lo capisci per il modo in cui la gente ti parla di lui, con un affetto e una stima incredibile. Quando in città dici che sei portoghese, subito ti chiedono se conosci "Il Maestro". I due portoghesi che hanno giocato con la maglia viola rivestono ruoli molto importanti nel Benfica. Nuno Gomes per esempio è il direttore del settore giovanile, considerato uno dei migliori al mondo.

 Pedro Pereira, ultima domanda: che vuol dire che tornerete in due, lei e Rui Costa.

Nel senso che mi auguro che anche per me sia solo un un arrivederci e non un addio. Forza viola.