FINO ALL'ULTIMO ROUND

04.05.2024 00:00 di  Tommaso Loreto   vedi letture
FINO ALL'ULTIMO ROUND
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Resistere fino alla fine, tenere aperta quella finestra che dà sull’Acropoli immaginando di poter attraccare al Pireo. La Fiorentina riesce ancora una volta a mantenere intatte le speranze di tornare a festeggiare come non accade da oltre 20 anni, e anche se lo fa quando tutto sembrava essersi messo per il meglio, quindi dopo essersi fatta male da sola, il gusto di un successo raccolto in pieno recupero regala a oltre 27.000 tifosi il sapore di una serata di sofferenza ma anche di gioia. Là dove Italiano aveva peccato di troppa offensività, come a Bergamo, stavolta il tecnico ritrova il sorriso dei suoi grazie a un rilancio di Nzola sul quale in pochissimi avrebbero scommesso.

Il chiodo fisso di una finale di coppa - In un parallelo pugilistico la Viola indossa i panni del Rocky Balboa che non vuol cadere al tappeto, che vuol restare in piedi fino all’ultimo round per dimostrare prima di tutto a se stesso che di fronte ad Apollo Creed la sua tenacia vale più della tecnica dell’avversario. E soprattutto che il suo incassare i colpi non gli impedisce di restituirli ancora più forti. E così è stato anche per la Fiorentina, seppure la superiorità numerica suonasse più come un obbligo di riversarsi in avanti alla ricerca del gol vittoria dopo il beffardo pari di Thiago. Sotto questo profilo è indubbio come quest'anno i viola non abbiano saputo sfruttare valanghe di occasioni, ma intanto la cronaca racconta ancora di un finale d'annata aperto al lieto fine, vero e proprio chiodo fisso di tutto il gruppo, dirigenza inclusa. 

L'identità del gioco la forza e il limite dei viola - Si dirà che ancora una volta, al netto degli errori dei singoli, è stato l’atteggiamento della squadra il punto di forza e il limite di una Fiorentina che dopo il vantaggio di Belotti aveva l’opportunità di capitalizzare al massimo l’espulsione di Onyedika, eppure è proprio nell’identità che Italiano ha consegnato al suo gruppo che risiedono pregi e difetti di questa squadra. Ancora una volta proiettata verso un finale di stagione che può essere da protagonisti se mercoledì in Belgio tutto dovesse andare nel migliore dei modi. Esattamente come avrebbe voluto il personaggio cinematografico di Sylvester Stallone, sempre e comunque orientato a restare in piedi per fare un altro round, anche quando il primo pensiero è quello di non riuscire più a farcela.