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MONDONICO A FV, Scudetto vissuto da tifoso

di Gianluca Losco

Emiliano Mondonico inizia la sua esperienza in Serie A proprio nella stagione 1968/69, quella del secondo scudetto della Fiorentina. L'allora ventunenne ala giocava nel Torino, il tifo per la Fiorentina era a distanza. L'attuale allenatore dell'AlbinoLeffe prova a ricordare in esclusiva per firenzeviola.it per il II° Scudetto Day quelle emozioni.

Lei era all'inizio della sua carriera in Serie A. Cosa si ricorda di quel campionato?
"Mi ricordo del campionato successivo, di una vittoria a Torino contro la Fiorentina con un mio gol; quello era un po' il mio primo campionato. Quello prima l'ho vissuto da tifoso: la vittoria del campionato, quei giocatori che avevano un seguito incredibile e soprattutto tanti imitatori; i Chiarugi, i Merlo, tanto per fare dei nomi, sono stati scolpiti nella memoria".

Grazie soprattutto a quali fattori, secondo lei, la Fiorentina riuscì ad imporsi ed a vincere lo scudetto?
"E' difficile per me ora ricordare, tifavo Fiorentina ma la seguivo male e soprattutto grazie al telegiornale. E' difficile avere una cognizione tattica del perché: quando vinci è perché sei la più brava di tutte e basta. L'ho vissuta da tifoso lontano".

La Fiorentina di oggi con l'attuale progetto potrà mai lottare per un obiettivo importante come lo scudetto?

"Quest'anno è stato uno 'svegliarsi!'. Si sognava le qualificazioni in Champions, le grandi partite. Si sognava di esserci vicini, che mancava poco. Invece qualcosa ci ha richiamato alla realtà. Abbiamo vissuto un bel sogno. La realtà adesso e totalmente diversa. Bisogna vedere e valutare, cosa c'è in programma e come stanno adesso le cose. Queste smentite e dichiarazioni contribuiscono a creare confusione, anche se in realtà vogliono creare chiarezza. Se si continuna a parlare e a smentire è perché c'è qualcosa sotto. Ora è difficile pensare allo scudetto: bisogna pensare ad un futuro prossimo, a questa proprietà, se rimane e come rimane, se ha voglia di investire nel calcio, nella squadra, bisogna cercare di individuare il motivo che ha fatto sì che non ci siano cariche precise ma abbastanza aleatorie. In questo momento mi preoccupa di più la proprietà, che col suo entusiasmo e valore di monetizzare ha riportato in alto questa Fiorentina".

In quegli anni ci furono diverse sorprese, come appunto la Fiorentina e successivamente il Cagliari di Gigi Riva. Come mai ai giorni di oggi è così difficile spezzare il dominio delle così dette 'grandi'?
"Il valore economico ha preso il sopravvento, chi più spende più vince. La Fiorentina ha dovuto spendere per arrivare dove è arrivata. Tutte le squadre davanti hanno come comune denominatore l'impegno economico . Se non hai possibilità di spendere è difficile. In quei tempi le grandi squadre passavano un momento di difficoltà, adesso le grandi possono ribaltare. Oggi vediamo la Juve: quando hai da fare i conti col bilancio ottieni questi risultati. Il valore economico oggi è troppo importante".