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CHIEVO, LA PICCOLA BESTIA NERA...

di Stefano Borgi

Se guardiamo i risultati, ma sopratutto l'andamento delle partite, il Chievo Verona è certamente la "piccola" bestia nera della Fiorentina. Dal primo anno in serie A dei clivensi (2001-2002) allo scorso 2-1, ottenuto con grande fatica, probabilmente con un gol in fuorigioco. Meglio è andata in coppa Italia (o Tim Cup, come preferite...) dove i viola hanno incontrato i gialloblù due volte, e per due volte hanno vinto. Compresa l'ultima, l'8 gennaio 2014, un 2-0 firmato Joaquin e Rebic. Perchè piccola bestia nera? Perchè la realtà Chievo è piccola, col Chievo non ti puoi giocare nè una Champions, nè una coppa Italia, tanto meno uno scudetto. Però il Chievo è stato capace di battere tre volte la Fiorentina a Firenze su 9 partite della massima serie, due volte ha perso nei minuti di recupero, insomma... ha venduto cara, carissima la pelle. Proprio come fa una bestia nera, seppur di piccole dimensioni.  Ma andiamo con ordine: era il 26 gennaio 2001, una data (non) come tutte le altre. La Fiorentina compiva 85 anni, e per l'occasione sfoggiava la maglia storica a strisce bianco-rosse. La stessa maglia rispolverata dalla Joma, che oggi va per la maggiore. Era la Fiorentina pre-fallimentare, i viola persero 2-0 praticamente senza giocare, addirittura una delegazione di tifosi fece irruzione negli spogliatoi chiedendo spiegazioni. Il resto lo sappiamo: Fiorentina ultima in classifica, retrocessa, umiliata dal menefreghismo dei giocatori, meritevoli delle famose maglie della vergogna. Nel 2004-2005, l'anno della risalita, fu un 2-0 tra le polemiche interne, col primo gol di Riganò rivendicato da Maresca (i due, dopo quell'episodio, ruppero clamorosamente riverberando sul gruppo il loro malumore). A compensare il tutto il primo (e unico) gol in maglia viola di Portillo, venduto come il nuovo Raul, rivelatosi una specie di bufala. Avanti con le sofferenze: il 15 gennaio 2006, sul neutro di Perugia, Luca Toni incorna al 91' su splendido cross di Pasqual, e regala il 2-1 ai viola. Anche quella domenica ci furono polemiche, da parte di Bojinov che, stizzito per l'ennesima esclusione (stavolta a favore del neo arrivato Jimenez) litigò negli spogliatoi persino con Andrea Della Valle. Nel 2007 tutto tranquillo grazie ad un gol di Reginaldo, mentre nel 2009 si toccò l'apice della sofferenza con Adrian Mutu che si ripetè al 94' dopo Genova. Ricordate la tripletta del Ferraris? Quel 3-3 che di fatto sancì la Champions per i viola? Ecco, sette giorni dopo il "fenomeno" si ripetette, con un tiro di destro che piegò le mani a Sorrentino. Non si era mai visto! Due partite consecutive risolte al 94', e per giunta dallo stesso giocatore. Del resto, non si è fenomeni per caso...

QUELL'ANEDDOTO CON THEREAU... I seguenti Fiorentina-Chievo non porteranno buone notizie. Dapprima uno 0-2, con un rigore sbagliato da Vargas (pallone strappato dalle mani di Jovetic) e Prandelli (ormai destituito, svogliato) che assiste impotente. Poi l'1-2 del 2 aprile 2011, pochi giorni prima della provvidenziale vittoria di San Siro contro il Milan (Amauri all'88'). Decise, sempre all'88', tale Rigoni che approfittò di un errore di Pasqual. Vi raccontiamo un aneddoto: incontriamo Thereau nel sottopancia del Franchi (tra l'altro ignorando che fosse lui, però la divisa sociale parlava chiaro...) e gli chiediamo: "Come hai visto la Fiorentina? (con la promessa di non scrivere niente). Risposta laconica: "Non bene, si vede che tra di loro ci sono dei problemi. Ma, state tranquilli, non retrocederete. Ci sono squadre peggiori di voi!" Può darsi, pensammo... Chissà però se, la settimana dopo, non ci fosse stata la prodezza di Milano che fine avremmo fatto. Nel 2012 risolse Alessio Cerci, ma ancora tensione col Chievo, perchè Cerci a Firenze è stato uno dei pochissimi giocatori ad essere fischiati all'ingresso in campo. Successe quel giorno, per poi alla fine decidere la partita. Fino all'ultimo Fiorentina-Chievo (lo abbiamo detto, 2-1), con viola in difficoltà a centrocampo. Illuse una magia di Pasqual su punizione, poi... il buio. Nell'intervallo Montella rivolta la squadra, torna a tre dietro, schiera Romulo esterno e vince la partita. Poi quando segna Larrondo, sei obbligato a vincere per forza. Insomma, chi si illude che stasera sarà una passeggiata si vada a rivedere lo storico di Fiorentina-Chievo... ce n'è per tutti i gusti...