CAGLIARI, Dessena pensa alla Nazionale
Fonte: Calciomercato.com
Ligabue si metta pure l’anima in pace. Una vita da mediano non fa per lui. 'Sono un cagnaccio', ha detto Daniele Dessena. Dal dire al fare: nel debutto di giovedì scorso a Terralba con i dilettanti della selezione Oristanese, il messaggio è stato chiaro: l’azzurrino ha gamba, tecnica, proposizione offensiva. E condizione: 'A Moena con la Samp non ho saltato un allenamento'. Comunque, se c’è da metterla sull’agonismo, risponde presente. In mezzo al campo sa anche fare 'legna'. Ma non solo quello. 'Mi inserisco, cerco il tiro, sono propositivo e non mollo mai'.
Dessena ha un menù col sorriso. Sì, l’acquisto last minute del Cagliari, sgrana spesso il bel faccione da ragazzo semplice e pulito. Che non vuol perdere il treno giusto. Quello, per capirci, che porta ai mondiali in Sud Africa. E sì, la partita vera, subito dopo la salvezza conquistata con i rossoblù, per il ragazzone che ha stregato Cellino, è questa: 'Come tutti, alla Nazionale ci penso eccome. Ma prima viene l’obiettivo salvezza: prima la conquistiamo meglio è. Così, poi - dice Dessena, che ha scelto la maglia numero quattro - possiamo levarci qualche soddisfazione. Dopo il bel gioco e il nono posto della stagione i tifosi se lo aspettano'.
Allegri ha le pedine adatte, da qui a gennaio, per un centrocampo duttile, solido e tecnico. Con l’infermeria finalmente vuota, le ipotesi si sprecano. Conti in regia, Lazzari e Parola che si sfidano per la corsia sinistra, Biondini e Barone per quella destra. Oltre al Primavera Cotza, stabilmente aggregato alla prima squadra, ci sono anche Brkljca e Sivakov. E Dessena. Il tecnico dovrà trovare i giusti equilibri, in campo e nello spogliatoio. 'Sono abituato alla concorrenza, alla Samp ho giocato ovunque. E devo dire grazie sia a Mazzarri, sia a Del Neri: mi hanno insegnato a lavorare e soffrire dando il massimo in qualsiasi zona del centrocampo'. scandisce. Mica male per uno che ha avuto anche Ballardini per allenatore: 'Sì, il mister mi ha seguito quando è arrivato alle giovanili del Parma. Sei mesi appena ma abbastanza per capire quale sia la sua filosofia'.
Daniele Dessena ha radici sarde. Nonno Antonio di Benettutti, 81 anni, segue le gesta del nipote calciatore passo passo. A Parma, per stare in famiglia, l’ex Parma e Samp ha uno zio matto per i quattro mori. 'Sì, zio Alberto tifa Cagliari in maniera sfegatata. Ho dovuto sempre recuperargli una maglia. Quali? Per adesso, ha quelle di Lopez e Acquafresca'.
Daniele Dessena è già entrato nei ritmi dello 'spogliatoio'. E ha capito al volo l’atmosfera del gruppo Allegri: 'Ero in ritiro con l'Under 21 quando si è aperta la trattativa. Ero in camera e ho sentito bussare: erano Pisano e Acquafresca, felici di dirmi che a Cagliari avrei trovato il posto ideale per crescere. Poi - aggiunge l’ex doriano - anche mister Zola mi aveva descritto per bene la piazza'.
Una piazza ambiziosa che deve ancora digerire la partenza di Fini, Bianco e Acquafresca. 'Il passato serve per ricordarci gli errori. Ma sono convinto che questa squadra ha carte importanti. Ho visto il buon pareggio di Livorno, poi c’è stata la sconfitta col Siena. Non starei a pensarci tanto: qui ho trovato il miglior allenatore dello scorso anno, tanti giovani promettenti, un gruppo di compagni esperti e disponibili con me. Sono voglioso di mettermi in discussione. Per me Cagliari è un trampolino di lancio molto importante'.