ALESSIO CERCI, IL "NOSTRO MESSI"
"Alessio Cerci, il nostro Messi, batte in 24 ore quello vero (e unico) per 2 gol a 1, proprio come la Fiorentina contro l’Empoli. Nel freddo, sia per il vento che per la desolazione dello stadio, il nostro attaccante ritrova il gol e, proprio il clima mi fa sperare. Cosa c’entra? Avete fatto caso che il riccioluto Cerci ha dato il meglio di se a fine dello scorso campionato e all’inizio di questo? Ho pertanto pensato che i mesi centrali dell’anno, i più caldi, gli fossero più consoni ma spero di essermi sbagliata e poi, in fondo, basta correre per riscaldarsi!
Eravamo in attesa di alcuni giovani, i soliti Camporese (che gioca pochi minuti nel finale), Babacar, Salifu, Romizi e invece fanno il suo esordio Ashong, l’annunciato Neto e viene confermato Nastasic. Ma va bene anche così, perché la posta in gioco era veramente importate e non era proprio il caso di fare un passo falso. C’è da apprezzare invece la ricomparsa di alcuni calciatori rimasti in ombra, per scelte tecniche di Sinisa o per scelte di forma, piuttosto rotonda nel caso di Vargas. Bene Ljajic che va anche vicino al gol e si muove molto, mentre molto meno il peruviano. Rossi farà le sue valutazioni ma è chiaro che le prestazioni, specialmente di Vargas, a seconda del modulo che userà il Mister, sarebbero importantissime ammesso che trovi la voglia di tornare ad essere il campione che abbiamo conosciuto.
Una cosa da campione gliela ho vista fare, però: su un passaggio errato del giovane Ashong, lo ha applaudito e spronato a viva voce. Bel segnale. Altri invece non hanno convinto nemmeno davanti alle riserve dell’Empoli e credo che il buon Delio ne avrà di lavoro da fare, anzi gli toccheranno anche gli straordinari. Lazzari ma soprattutto Munari e Silva, non sono proprio calciatori da Fiorentina e, se non riescono ad emergere contro una squadra in difficoltà in serie B, cosa altro possiamo aspettarci da loro? Pensare che Silva macinava gol in Argentina, mi rende felice per lui ma, visto che siamo in Italia o meglio a Firenze, gradirei che qualche volta la buttasse dentro o almeno provasse ad inquadrare lo specchio delle porta. Gode ancora comunque di una scorta di simpatia da parte del pubblico ma, pare sempre più palese, che la riserva di Gilardino non può essere lui.
Il prossimo step di Coppa Italia sarà sicuramente molto più alto, visto che si va all’Olimpico di Roma e lì, con la gara unica, non sarà molto facile l’impresa. Ma, facendo un passo alla volta e archiviato il passaggio del turno, apprestiamoci a vivere la prima trasferta con Delio Rossi che torna nella tana del lupo Zamparini. L’anno scorso a Palermo ottenemmo la prima vittoria esterna, ed era già febbraio (e questa la dice lunga sulla precedente gestione) quindi, perché non cominciare prima stavolta?"
La Signora in viola