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AMAURI, Sogno un gol in rovesciata

di Redazione FV
Fonte: Tuttosport

«Siamo venuti fin qui per vedere chattare Amauri». Il coro viaggia nel­la Rete, dove il tifo biancone­ro trova un approdo sicuro. Nel sito dei member juventi­ni, infatti, attorno alle 12,45 ecco un ospite speciale, pron­to al dialogo approfondito, al gol cliccato, al trionfo virtua­le.
Il centravanti venuto dal Brasile tarda un po’, colpa forse dell’allenamento (ieri in palestra) e della doccia di rito, con quei capelli che van­no asciugati per bene altri­menti la febbre colpisce an­cora, nei meandri di Vinovo. La gente in attesa clona il motivetto che di solito ac­compagna i gol del giocatore all’Olimpico: «Siamo venuti fin qui per sentire parlare Amauri».
Ok, voce al protagonista. Vo­ce si fa per dire, nel senso che il ventottenne di Carapi­cuiba risponde per scritto. ma la simpatia traspare. Clic: è arrivato nella stanza. Clic: preparate le domande. Clic: ecco le risposte.

Il gol che sogni da sempre?
«In rovesciata».
Il compagno con il quale hai legato di più in squa­dra?

«Sicuramente Vincenzo Ia­quinta ».
Come mai tutti questi infortuni che non vogliono finire?

«Mah, siamo molto sfortuna­ti ».

Ti vedi juventino a vita o pensi di andare altrove, chessò in Premier League?

«Vorrei chiudere la carriera nella Juve. Sì, sarebbe il massimo».
L’anno scorso Ranieri ha provato un paio di volte il tridente. Che ne pensi? Si può ripetere l’esperimen­to?

«Il tridente va provato, an­che solo per vedere come ci troviamo là davanti».

Con Trezeguet c’è da ri­prendere un certo discorso, no?

«Vero, su David nutro molta curiosità. Esiste perché ci siamo allenati molto, sin dal ritiro di Pinzolo, ma purtrop­po abbiamo giocato assieme solo due-tre volte».

L’Inter è là davanti: andate a prenderla?

«All’aggancio crediamo. La Juve c’è. Molti non avrebbe­ro sommesso su di noi , su un campionato di vertice. L’im­portante è non mollare e cer­care di sbagliare il meno pos­sibile. Siamo a -3, tutto può ancora succedere. Nella pri­ma parte della stagione, in­tanto, abbiamo dimostrato di esserci e che vogliamo ripor­tare la Juve ad essere la re­gina d’Italia».
Il segreto?
«Non sbagliare niente».
Con la Fiorentina che gara sarà?
«Difficile. Speriamo di fare ancora di più rispetto a quanto prodotto finora».

I tre concetti fondamentali per te?

«Umiltà, famiglia e lavoro».
Se la Juve trionferà, ti ra­perai la testa?
«Mmmm, posso tagliare i ca­pelli in caso di successo, ok, ma non a zero...».

Cosa ti colpisce della Vec­chia Signora?
«La mentalità vincente, rac­chiude serietà e tradizione».
La notte più bella che hai vissuto in questa avventu­ra in bianconero?

«Quella di Madrid è stata storica perché dopo tanti an­ni la Juve ha vinto in uno stadio, il Bernabeu, dove po­chi riescono. A livello perso­nale, ricordo quella con il Mi­lan. E’ stato il momento più emozionante perché ho rea­lizzato la mia prima doppiet­ta ».

E hai oscurato il nemico Ronaldinho...

«Non è un nemico. E’ stato un bel confronto dove alla fi­ne ha prevalso la Juve come squadra, non solo io».

Le qualità che apprezzi dei bianconeri?

«Qui emerge il gruppo con la voglia di vincere sempre».

Hai gettato via le scarpe ro­sa indossate nel match con l’Inter a San Siro?

«Sono da parte».
Che ti sembra del nuovo stadio che sorgerà al posto del Delle Alpi nel 2011?

«Penso che per tutti sarà emozionante giocare lì. An­che per gli avversari».

Ti piacciono i tifosi bianco­neri?

«L’affetto che hanno riversa­to su di me è stato straordi­nario. E vorrei ripagarli per quanto mi stanno regalan­do ».

Qual è l’allenatore che ha segnato la tua ascesa?

«L’allenatore che più mi ha aiutato a crescere è Pillon».

Concordi con Ranieri che ha sposato la linea verde?

«E’ una buona cosa puntare sui giovani perché quelli che abbiamo, Marchisio, De Ce­glie, Giovinco, Ariaudo, Ek­dal, sono molto interessan­ti ».

Felice della tua scelta, di aver sposato la Juve?

«Per me è motivo di grande orgoglio indossare la maglia bianconera».