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CURVE CHIUSE, Parla il magistrato Giubilaro

di Redazione FV
Fonte: novantesimo.it
Porte chiuse alle curve del San Paolo fino al 31 ottobre. Questa la mano, pesantissima per la verità, del giudice sportivo nei confronti della tifoseria napoletana, dopo i fatti della prima giornata durante la trasferta di Roma contro i giallorossi. Novantesimo.it ha chiesto lumi ad uno dei massimi esperti in materia, Aldo Giubilaro, 35 anni di carriera nella giustizia sportiva, di cui 8 passati nella CAF, vediamo quali sono le opinioni del magistrato riguardo le decisioni prese.

 

Molti tifosi e addetti ai lavori stanno valutando come ingiuste nei confronti dei tifosi napoletani le contromisure adottate dal Giudice Sportivo
“Sì, in teoria può sembrare una decisione anche ingiusta, ma qui va tenuto presente che se non si mette bene in chiaro che ad ogni azione corrisponde una reazione ben definita e decisa la situazione è destinata a peggiorare sempre di più, siamo di fronte a una sorta di “male necessario”.

 

La sanzione è proporzionata a quanto accaduto o è troppo severa?
“Quello certamente, non ho carte sotto gli occhi, ma non ha certo dato una sanzione non prevista, resta da stabilire se era il caso o meno. A mio parere si, allo stadio si va per vedere una partita, e la gente se ne deve rendere conto, io la vedo come una sanzione opportuna”.

 

È possibile che in tale maniera si acuisca la possibilità di creare ulteriori disordini, chessò, fuori dallo stadio?
“Sì, anche se spero che non ci siano. Questo sarà poi un problema della questura del luogo organizzare delle misure di prevenzione adeguate. È possibile addirittura che ci sia una reazione alla decisione presa dalla disciplinare, credo che comunque questura e polizia non siano così ingenue…”.

 

Intanto De Laurentiis ha annunciato la volontà di disfarsi della società…
“È una reazione comprensibilissima, ma ci si deve rendere conto che un segnale andava dato. Bisogna calarsi anche nei panni di un cittadino, un tifoso qualunque”.

 

I decreti adottati dopo i fatti di Catania non hanno portato ai risultati desiderati…
“Il problema non è solo di decreti, ma di serietà del sistema nel suo complesso, ognuno deve fare la sua parte, a partire dalle forze dell’ordine ma anche da parte dei tifosi stessi. Se ognuno facesse il suo nell’ambito delle proprie competenze… serve un po’ di educazione civica. Non ci si può approfittare di queste occasioni per tenere tali comportamenti… Il calcio è esasperato da tutto ciò e tutti dobbiamo dare una mano”.