DA PRANDELLI A OSVALDO, BELLI E IMPOSSIBILI...
"Nei giorni scorsi, fra il serio e il faceto, si è prospettata la costituzione del “partito della gnocca”. La questione è “scottante” ma bisogna riconoscere che l’occhio vuole la sua parte, anche nel calcio.
Per pochi secondi (e già me ne pento) non mi sono trovata d’accordo con Cesare Prandelli, ma giuro a me stessa che non mi succederà più: non sarei molto favorevole agli oriundi in Nazionale. Non mi ritengo ne razzista né leghista ma, credendo che la vita sia fatta di opportunità, ritengo che i calciatori italiani, sempre più schiacciati dagli stranieri a volte anche poco capaci, meritino più spazio sul palcoscenico azzurro. Però queste piccole schegge dubbiose, vengono cancellate nel momento che scende in campo Osvaldo. Quando l’oriundo è gnocco, può andare benissimo!
Mi scusino Camoranesi, Amauri e Thiago Motta ma il romanista, ex viola, vince con largo margine la classifica degli azzurri nati all’estero. Che poi in quei pochi minuti giocati ieri sera calcisticamente non abbia dato niente, poco importa.
Ma perché allora non fantasticare una “Nazionale dello gnocco”?
Sembrerà strano ma, pur essendo una donna, guardo il calcio ed i suoi interpreti per le loro gesta atletiche ed ho fatto un po’ di fatica a mettere insieme un 11 belloccio (la prossima volta mi munisco di album delle figurine!) ma inizierei con De Sanctis in porta e in panchina, ma per ora in infermeria, Viviano “uno di noi”.
La difesa potrebbe prendere gli esterni titolari di adesso (Balzaretti e Cassani, uno biondo e l’altro moro come le veline!) e per i centrali Nesta e Paolo Cannavaro possono passare. Mi tengo come riserva il mio bel tenebroso capitano Gamberini (i gusti sono gusti!).
Al centrocampo mettiamo Marchisio, Totti e Munari (si, il nostro a me piace!) e poi basta che portino palle là davanti dove presenterei un attacco bomba: Borriello, Matri, Gilardino e in panchina un sempreverde del fascino come Luca Toni e l’oriundo doc Osvaldo.
Le partite in azzurro avrebbero sicuramente più occhi femminili addosso. Per allenare cotanta beltà, va benissimo l’attuale CT anzi li batte tutti in quanto a charme. Ma batte tanti anche con i risultati. Con giocatori buoni (anche se brutti) alle mani, ha vinto facilmente e innanzi tempo il passaggio agli Europei, riconquistando anche la simpatia del pubblico italiano, senza mai alzare i toni e con la sua grande signorilità e competenza. Alla faccia di chi lo chiamava Perdelli!"
La Signora in viola