RANIERI, Ho dimenticato quel due a tre...
Fonte: Tuttosport.com
Sulla panchina della Fiorentina c’era Claudio Ranieri, ora alla guida della Juventus. Su quella della Juve c’era Marcello Lippi, ora alla guida della nazionale. In campo, con la maglia bianconera, c’erano personaggi del calibro di Gianluca Vialli e Angelo Di Livio, oltre a un ragazzetto di bellissime speranze che ancora incanta negli stadi di tutto il mondo, un certo Alex Del Piero. Era il 4 dicembre 1994. Al Delle Alpi Juventus e Fiorentina giocarono una partita rimasta nella memoria dei tifosi bianconeri per la grandissima rimonta operata dai ragazzi di Lippi, che, sotto di due gol, riuscirono incredibilmente a portare a casa i 3 punti.
RANIERI - Claudio Ranieri allora guidava la Fiorentina. Quella gara se la ricorda benissimo, anche se vorrebbe dimenticarla. «No, non la voglio ricordare. Io le cose brutte me le dimentico. Stavamo vincendo due a zero, stavamo giocando benissimo, richiamavo la squadra perché vedevo che si voleva fare il terzo gol e non si dava in quel momento rispetto all’avversario. E arrivò il due a uno, il due a due, e poi ci fu quel gol di Del Piero. Un capolavoro. Palla in verticale, lui entrando quasi in spaccata, di esterno collo destro la mise all’incrocio dei pali di Toldo. Un gol fenomenale. E da lì, se non ricordo male, iniziò la cavalcata della Juventus che portò alla vittoria dello scudetto. Allora non pensai tanto al ragazzo fenomenale che avevo di fronte, che segnò il gol del 3-2, ma pensai a noi che avevamo perso una partita che invece avevamo dominato per tre quarti di gara, ma la carica della Juventus nel non voler mollare ebbe la meglio. Io credo che forse la Juventus di Lippi iniziò proprio da quella partita. E comunque Del Piero è meglio averlo dalla mia parte, che contro!».
DI LIVIO – Di Livio quel giorno era infortunato. Ma della Juve di Lippi era una delle colonne. E anche lui conserva un bel ricordo di quel pomeriggio. «Io la vidi dalla tribuna, avevo uno stiramento al collaterale. Che rabbia fu perdermi una delle partite storiche della mia Juventus! Ricordo che al gol di Del Piero venne giù lo stadio, una cosa pazzesca. In pochi ci credevano, noi sì. Alla Juve di oggi manca ancora qualcosa, ma ha lo stesso spirito di sacrificio, la stessa voglia di non mollare mai. Assomiglia alla nostra: è grintosa, molto fisica, compatta in campo e unita fuori dal campo. Mi sembra un bel gruppo. Del Piero? Infinito. Ha gli stimoli di un ragazzino. Ma il mio sinistro era migliore del suo (ride, ndr). Il Di Livio di questa Juve? Direi Nedved».