A Reggio Emilia la Fiorentina ha tradito i suoi tifosi, ora li rimborsi
Un tradimento. A Reggio Emilia la Fiorentina ha tradito la sua gente, lo ha fatto come sempre sta facendo in questa metà di stagione che passerà alla storia per la bellezza (eufemismo) di 14 gare senza uno straccio di vittoria. Contro il Sassuolo la squadra è imbarazzante, allo sbando, nonostante gli episodi girino a favore perché a un buon avvio di gara segue l’uscita sballata di Muric che regala ai viola un rigore, e perché nel secondo tempo pure l'arbitro è benevolo annullando il gol di Volpato.
La presunta unità del gruppo
Già, perchè subito dopo il vantaggio di Mandragora la prima domanda è stata com’è possibile che in un gruppo in cui regna unità e compattezza si possa discutere per un penalty (che Gudmundsson a detta di Vanoli non ha voluto calciare) dopo nemmeno un quarto d’ora di gioco in una gara fondamentale. Un episodio che deve aver influenzato la gara di Kean, evanescente da quel momento in poi e protagonista di una prestazione risibile come altri leader del calibro di Dodò o De Gea (oggi disastroso). Ma soprattutto una vicenda che rende le rassicurazioni dell’ultima settimana niente più che belle parole spazzate via dal campo. Sorta di presa in giro a un popolo viola ormai abituato a non veder niente in campo e ascoltare pochissimi concetti di calcio.
Gestione fallimentare
La riflessione seguente allo sbigottimento per come la Fiorentina sta scivolando senza nemmeno provare a fermarsi è quella su una gestione, generale ancor prima che tecnica, che certamente non sta funzionando. Perché a parole il mondo viola potrà anche definirsi unito, ma in campo è l’emblema del caos e soprattutto non dà la minima idea di saper come uscirne. Se la guida tecnica merita ancora tempo, seppure sia già chiamata a invertire un trend tattico che ora rasenta il masochismo, quella dirigenziale non ha certo dato segnali di ripresa visto che ancora oggi la squadra non è tale. Insomma la tanto sbandierata consapevolezza del momento, come molti altri concetti arrivati dal Viola Park, resta molto teorica, certamente non pratica, e pure la chiave per la svolta raccontata così vicina qualche giorno fa dal dg Ferrari continua ad apparire lontana anni luce, anche per Vanoli.
Rimborsare i tifosi
Nel dopo gara (prima di capire se Vanoli avrebbe parlato o meno dopo il lungo confronto nello spogliatoio) Goretti ha detto che i tifosi viola hanno risposto presente, mentre la squadra no. E’ vero, ed è anche l’unico concetto da sottolineare, visto che gli altri, dopo tante parole, ora come ora lasciano il tempo che trovano (ma testimoniano problemi irrisolti come la scelta chiara di un rigorista). Chiunque abbia speso tempo e soldi per riempire lo stadio di Reggio Emilia, dove in campo il Sassuolo poteva vincere anche con maggior scarto, se n’è accorto alla perfezione, e si è accorto anche di quanto siano risultate vuote (e poco veritiere) le parole riferite in settimana tra patti con i tifosi, unità generale e un'atmosfera splendida nelle serate di festa del Viola Park. Si pensi piuttosto, oltre che chiedere scusa come ha fatto Vanoli, a rimborsare chi è andato a vedere quel che è andato in scena oggi al Mapei Stadium.