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ADLI SCALDA I MOTORI: CON L'EMPOLI PRONTO PER UNA  MAGLIA DA TITOLARE

di Alessandro Di Nardo

Ha vissuto un primo mese di Firenze in seconda linea: tre spezzoni di gara, 44 minuti in totale per un calciatore sceso in Toscana per tornare centrale dopo due anni da comprimario al Milan. Il cordone ombelicale col club rossonero non lo ha ancora spezzato: sia per l'operazione imbastita dalle due società - il francese è ancora di proprietà del Milan, che lo ha girato alla Fiorentina in prestito con diritto di riscatto - sia per l'affetto provato per gli ex compagni, con cui si è sentito costantemente in questo periodo, esultando dopo il derby vinto. Adesso però per Yacine Adli sembra arrivato il momento di voltare pagina: il problema fisico di Rolando Mandragora (QUI LE ULTIME), che in questi ultimi giorni non si è allenato col gruppo, spalancano la strada per quella che potrebbe essere la prima da titolare in maglia viola. 

LA PRIMA AL CASTELLANI - Questa strada porta a domenica, al derby dell'Arno: non sarà certo San Siro, ma al Castellani potremmo vedere la prima vera versione del pianista in viola. Il centrocampo voluto da Palladino, con la mediana a tre formata da Bove, Cataldi e Mandragora, sembra dare molte garanzie all'ex tecnico del Monza, che però in vista di Empoli sembra possa essere costretto a cambiare. Ed è proprio Yacine Adli il 'quarto', in ordine di gerarchia, a essere pronto a sfruttare il possibile forfait di Mandragora. Con lui il reparto cambia: più palleggio, meno interdizione e filtro davanti alla difesa. Una nuova versione di Fiorentina che è pronta a debuttare per cause di forze maggiori. Poi, per Adli, si prefigura anche un'altra chance, con la gara di Conference di giovedì 3 ottobre che servirà, a lui come agli altri 'ai margini' in questo primo mese e mezzo di stagione, a mettersi in mostra.

QUALITÀ - Bove, Cataldi, Adli: due palleggiatori e un incursore, un nuovo progetto tattico che permetterebbe a Palladino di alzare la qualità in mezzo al campo. Con Colpani e Gudmundsson un po' più avanzati, la Fiorentina innalzerebbe ancor di più la componente 'stilistica'. Tre-quattro fini palleggiatori e trattatori di pallone, per una Viola sempre più al servizio dell'estetica. Col pittore, finalmente, al centro del quadro.