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CANTERA AL POTERE: A LECCE LA RIPROVA PER SOGNARE ANCORA

di Andrea Giannattasio

Qualcuno potrebbe definirla la terza prova, un po’ come avviene agli esami di maturità, dopo quelle passate a pieni voti al cospetto di Empoli e Milan (quattro punti portati in dote e appena un gol subìto) eppure la sfida di domenica contro il Lecce per Pietro Comuzzo e Luca Ranieri sarà in realtà l’ennesimo test di un percorso convincente che i due assi portanti della difesa della Fiorentina stanno portando avanti insieme. Il classe 2005 e il ’99, se al Via del Mare - come sembra - giocheranno ancora una volta l’uno al fianco dell’altro, toccheranno quota cinque gare disputate in coppia nella zona centrale della retroguardia da inizio stagione, dopo i match contro Venezia e Monza e già i citati appuntamenti tra fine settembre e inizio ottobre. Il bilancio? Nessuna sconfitta e appena tre reti incassate fin qui, una media di un centro al passivo ogni 120’ (a questo dato si potrebbero aggiungere i 45’ della ripresa disputata contro la Lazio, dove la Fiorentina riuscì a ribaltare il match senza incassare gol grazie anche all’ingresso di Ranieri a inizio ripresa).

Numeri più che confortanti che, nonostante un momento di incertezza difensiva, hanno portato Raffaele Palladino a credere molto sui due prodotti del settore giovanile (assieme al neo arrivato Moreno i più giovani del reparto, contando che Martinez Quarta è un ’96 e che Pongracic è un ’97) che nel corso di questa estate hanno avuto su di sé gli occhi di svariate squadre. Su Ranieri non è un mistero che a bussare alla porta fosse arrivato addirittura il Napoli di Antonio Conte («Luca ci è stato chiesto da un club forte e da un allenatore di livello mondiale» aveva raccontato Pradè nel corso della conferenza stampa dello scorso settembre, senza sbottonarsi troppo) mentre su Comuzzo in estate avevano preso informazioni nell’ordine Monza ed Empoli in Serie A, ma anche Samp, Reggiana, Sassuolo e Juve Stabia in B. E non forse un caso che la Fiorentina lo abbia di recente premiato con un rinnovo fino al 2028, a conferma di quanto il talento friulano - oltre che una certezza in campo - sia diventato anche un simbolo. Da tenersi ben stretto.