Commisso rompe il silenzio e conferma lo status quo: questo è il gruppo che deve salvare la Fiorentina
Dopo mesi di silenzio Rocco Commisso è tornato a parlare pubblicamente della sua Fiorentina. Lo ha fatto per allontanare qualche voce di troppo ma anche perché il momento che sta attraversando la squadra era troppo grave per non far arrivare la voce del proprietario anche al di là dell'Oceano. Il patron viola ha allontanato le indiscrezioni sempre più pressanti di un club in vendita ribadendo la volontà di andare avanti nel percorso iniziato nel 2019, quando rilevò la società dai Della Valle. Di fatto, l'ultima dichiarazione pubblica è quella passata tristemente alla storia sul "figlio" Palladino, poi un lungo silenzio (se non si contano i brevi messaggi a margine delle partite o dei comunicati di smentita) interrotto su La Nazione per dare almeno un segnale ad ambiente e squadra.
Nessun cambiamento in vista
Commisso conferma tutti e tutto quello che è stato fatto fino ad oggi, pur chiedendo scusa ai tifosi per il tonfo di Reggio Emilia, ma senza dare l'impressione di essere pronto alle "scelte drastiche" immaginate da Goretti. Ferrari e lo stesso direttore sportivo godono della piena fiducia presidenziale, con una base nata dai risultati del passato e non da quelli del presente. Ciò che è successo l'anno scorso, scordandosi che alla guida della squadra c'era un allenatore che ha poi dato le dimissioni nonostante i risultati, è stato il motivo per cui Goretti è subentrato a Pradè e per confermare Ferrari alla direzione generale della società. Un direttore talmente vicino al presidente, che di fatto fa le veci anche dell'allenatore nei rapporti con la proprietà.
La carezza ai dirigenti
La sensazione è che, la famosa consapevolezza di un momento tragico a livello sportivo, non sia tale da immaginarsi interventi diretti da parte di Commisso, con la squadra che continuerà ad essere gestita esattamente come in questi ultimi mesi. Nessuno scossone, nessuna decisione imminente. Di tutto e di tutti se ne parlerà solo a fine stagione, quando però potrebbe essere decisamente troppo tardi. La fiducia di Commisso rafforza soprattutto le posizioni dei propri dirigenti, che adesso, una volta di più, sono chiamati a compiere un miracolo sportivo. Anche senza cambiare niente rispetto alla recente gestione di squadra e società.
La salvezza è in mano allo stesso gruppo di lavoro
La Fiorentina riparte dunque dal mantenimento dello status quo, con la convinzione in primis del suo presidente, che tempo e qualità per lasciarsi indietro l'ultimo posto in classifica ci siano ancora. La parola adesso passa al campo, con un Vanoli che comunque farà riferimento direttamente a Ferrari e non al presidente. Con una squadra che "deve metterci tutto" e con i tifosi che "devono stare vicino alla squadra". Basterà per creare i presupposti di un cambio di rendimento da parte di tutti? Al campo l'ardua sentenza.