FATTORE ENTUSIASMO
L’incognita della ripresa e le conferme di un gruppo che può stupire. L’ultima sosta dell’anno sfila via con lentezza, colpa di una Nations League ben lontana dall’attirare curiosità, ma a dispetto delle incertezze tipiche del ritorno sul campo dopo due settimane di stop intorno alla squadra viola si respira soprattutto fiducia. Un ottimismo tutt’altro che immotivato, anzi più che legittimo, almeno rileggendo la crescita esponenziale della Fiorentina dagli inizi di settembre in poi.
Il fattore entusiasmo - Insomma la squadra di Palladino può e deve ripartire dall’entusiasmo respirato a pieni polmoni dopo il filotto di vittorie in campionato e una classifica da favola. Senza dare niente per scontato, certo, rispettando l’avversario che come da prassi (e un po’ come tutte in serie A) avrà pur sempre i suoi punti di forza, ma anche facendo affidamento su meccanismi che fino a poco tempo fa sembravano funzionare alla perfezione. Recuperando Cataldi, sfruttando un Kean non troppo appesantito dalle scelte di Spalletti, continuando ad affidarsi a un Beltran su di giri ma con Gudmundsson che intanto è rimbucato nel gruppo al lavoro al Viola Park.
La gestione delle energie - Per Palladino non sono mancate le buone notizie nell’ultima settimana di lavoro che ha seguito quella di vacanze post Verona. Da domani a fine la Fiorentina giocherà praticamente sempre, staccare la spina dovrebbe aver fatto bene a tutti, non c’è da stupirsi se la curiosità sia tanta nel vedere come torneranno in campo i vari protagonisti. Anche per questo la gestione delle energie diventerà fondamentale, fin dal primo alternarsi delle coppe tra Conference e derby con l’Empoli in Coppa Italia, ma c’è da capire chi (anche) in vista delle sfide infrasettimanali mantiene identica fiducia in una squadra che ha già dimostrato di saper volare.