Fiorentina ultima solitaria, lezione dal Verona. Ora multa o panchina a chi non ragiona di gruppo
Ora si è toccato davvero il fondo e non solo della classifica vista l'ultima posizione solitaria. A completare la disastrosa giornata viola di ieri è infatti arrivata la netta vittoria del Verona sull'Atalanta, che l'ha portata a +3 dai viola, emblema di come la dignità degli ultimi e la voglia di riscatto diano o dovrebbero dare quella spinta in più in campo, che si è vista appunto negli scaligeri ma non nella Fiorentina. I giocatori viola insomma prendano appunti se non sanno come comportarsi in quella zona di classifica. Proprio con questo Verona rivitalizzato da una vittoria contro la squadra di Palladino in grande spolvero sei giorni prima contro i viola, la Fiorentina dovrà misurarsi domenica, provando a non farlo scappare. Il brutto è che anche vincendo la squadra viola resterà ultima a pari merito, ma sarà un primo passo: in alternativa c'è solo il baratro.
Senza spirito di gruppo e fiducia reciproca
E proprio l'Hellas senza primedonne ha dato una lezione sia alla Dea che alla Fiorentina appunto che non è ancora squadra nonostante sia la stessa dello scorso anno per 10/11. Invece ognuno gioca per sé convinto che gli altri non lo aiutino e pensa a trovare gloria personale, basti pensare al rigore che secondo quanto raccontato da Vanoli non ha voluto calciare Gudmundsson (in effetti che non fosse in forma ce ne eravamo accorti tutti) e conteso come due bambini da Mandragora e Kean che poi non ha festeggiato il gol. Insomma pura anarchia ed egoismo, sempre che non si voglia leggere in maniera positiva come volontà di entrambi di assumersi la responsabilità del tiro. Fatto sta che l'atteggiamento di Kean non è stato bello, soprattutto dopo la trasformazione del rigore, perché se un compagno segna e porta in vantaggio la Fiorentina abbracciarlo è un obbligo e viene comunque spontaneo se uno tiene alla vittoria della squadra.
Chi non rema con gli altri fuori e magari un dirigente forte
Il ds Goretti, che almeno gli attributi di parlare dopo il ko li ha avuti, ha parlato di decisioni anche drastiche. Viene da chiedersi quali però visto che non riguarda il tecnico: panchine per gli inamovibili, fascia cambiata, ritiro (non fatto per ora) o multe per atteggiamenti come quello di Kean e a chi sgarra? Forse Vanoli, confermato nonostante in 5 partite non abbia inciso nei risultati né sulla paura di cui continua a parlare in loop quasi ad esorcizzarla, potrebbe mettere in panchina chi non ha spirito di gruppo e/o fiducia nei compagni e rema per conto suo o i big che non stanno dando nulla in campo. O provare a tenere la squadra a ripetere gli schemi difensivi su calcio piazzato all'infinito finché non impara a tenere le marcature o cambiare modulo, che, se secondo la sua esperienza non serve, a volte aiuta eccome. Come aiuterebbe avere un dirigente di polso e di campo, che prenda in mano la situazione, e che nei momenti di difficoltà come questi faccia la differenza e non si limiti a vedere solo aspetti positivi anche quando non ci sono.