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IL RUMORE E IL SILENZIO

di Dimitri Conti

Rumore, tanto rumore. Forse chi era a casa potrà aver avuto l'impressione distorta dai microfoni, ma il Franchi ieri si è fatto sentire eccome al termine di Fiorentina-Torino 1-1. La sesta partita di fila senza vincere per Palladino e i suoi ragazzi è stata accolta malissimo dai tifosi presenti sugli spalti: per quanto a capienza ridotta, lo stadio ha contestato. E non è neppure una questione da limitare al triplice fischio: il rumore è iniziato già al minuto 77, quando l'allenatore ha tolto Gudmundsson per inserire Beltran. E si è amplificato di nuovo con forza al novantesimo, nel momento in cui Colpani è stato chiamato fuori per Kouame. Ha divampato, infine, di fronte all'ennesimo passo falso.

Silenzio, molto silenzio. 
Quello che ha seguito il pareggio con il Torino da parte dei dirigenti, gli unici un gradino sotto Commisso. Al termine del match l'opinione diffusa tra tutti coloro che s'occupano di sorti della Fiorentina è che una nuova iniezione di fiducia nei confronti di Palladino avrebbe sicuramente aiutato, anche solo a distanza da parte del presidente. Gli errori dell'allenatore esistono e alcuni appaiono anche evidenti, ma rimane pur sempre un profilo alla prima esperienza di questo livello, c'è bisogno sia del bastone che della carota. A molti sono subito tornate alla mente le parole post-Monza di Pradè. In diversi si sarebbero attesi nuove dichiarazioni da parte sua, in una direzione o nell'altra. O da Ferrari. Invece è il silenzio.

Palladino non si tocca. 
E' questa la versione della società anche oggi, a ventiquattr'ore dalla rumorosa delusione del Franchi. Dal club, informalmente, trapela che non servissero ulteriori parole a rinforzare quanto già detto dal dg Ferrari in occasione della presentazione di Folorunsho. Da quel momento, però, nonostante siano passati giusto pochi giorni, è come trascorsa un'era, parlando di comunicazione: nella conferenza del pre-gara Palladino ha lodato le riunioni anti-crisi fatte in settimana e il mindset del suo gruppo, salvo poi scontrarsi con l'amara realtà del pari in rimonta subito contro un Torino in dieci per più di un'ora, avventurandosi quindi in un'analisi del post-partita decisamente troppo ottimistica per riscuotere chissà quali consensi. E si è aperto di nuovo il dibattito, mosso da un certo esonerismo di pancia: la Fiorentina respinge gli scenari, pur senza farlo direttamente.