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JURIC GETTA LA SPUGNA, LA VIOLA DI PALLADINO UMILIA LA ROMA: CHE SPETTACOLO

di Tommaso Loreto

Uno spettacolo, nella migliore tradizione delle vittorie sulla Roma rimaste impresse nella mente (ma quella di ieri resta la vittoria più larga della Fiorentina sui giallorossi in serie A). Quello che va in scena al Franchi è un vero e proprio show, scritto e diretto da Raffaele Palladino e interpretato a meraviglia da tutta la sua squadra. La Roma è un pugile frastornato incapace di uscire dall’angolo, la Fiorentina la versione più spettacolare fin qui vista. Rapida, verticale, cattiva, pragmatica e dannatamente incisiva sotto porta.

Un successo ipotecato nella prima mezz’ora - Perché l’idea di gioco di Palladino ora è finalmente chiara, evidente, e soprattutto viene messa in pratica con disarmante facilità dai suoi calciatori. Non serve rileggere il tabellino per celebrare le prestazioni dei singoli, perché fin dai primi minuti è chiaro il divario in campo. I viola che ripartono e colpiscono, i giallorossi che incassano e capitolano nuovamente subito dopo aver accorciato le distanze. Un monologo senza sosta, sostenuto da tutti gli interpreti.

Bove, Kean e tanti altri - E se lo stato di grazia di Dodò (che obbliga Hermoso al secondo giallo) e della linea difensiva in generale ormai non stupisce più (anche ieri Ranieri e soprattutto Comuzzo non hanno concesso niente mentre Gosens sa ormai farsi apprezzare anche limitando le sortite in avanti) è la linea dei tre dietro al recuperato Kean che infiamma il Franchi. Bove è praticamente ovunque: taglia, cuce, distrugge, imposta, offre assist e segna. Kean, al solito, è un riferimento che battaglia su ogni pallone portandosi a casa la prima doppietta in maglia viola, infine Beltran mostra a tutti che con la sua qualità, e un contorno che funziona, il ruolo diventa semplicemente un dettaglio.

Un’altra serata di gloria per Palladino - Il più soddisfatto alla fine non può che essere proprio il tecnico, e non solo per il risultato. Il suo modo d’intendere il calcio, di chiedere ai suoi di chiudere e ripartire in verticalità, regala sprazzi di calcio che al Franchi non si vedevano da tempo, e non può essere una coincidenza che i tifosi rispolverino il coro dedicato al colore del pallone. Non c’è più una squadra che attacca a testa bassa, ma un gruppo che con tre tocchi arriva in porta infierendo sul caos disorganizzato della Roma. Se le prime vittorie di questa striscia da 7 risultati utili consecutivi (con il solo pareggio di Empoli) lo avevano aiutato ad acclimatarsi le ultime prestazioni (con 15 gol nelle ultime 3 partite tra campionato e Conference) lo incoronano. Tanto più ieri sera di fronte a uno Juric costretto a gettare la spugna come avviene sul ring di fronte a un netto k.o..