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KAYODE TRA PANCHINA E MERCATO: LA FIORENTINA DEVE DECIDERE IL SUO FUTURO

di Jacopo Mannina

Ci risiamo. Come ogni pausa per le nazionali che si rispetti, con il campionato fermo, torna a ruggire il calciomercato e, inevitabilmente, tra le voci che si rincorrono c’è anche quella di Michael Kayode. Il giovane terzino della Fiorentina, classe 2004, è uno di quei talenti che, pur avendo mostrato sprazzi di grande potenziale, rischia di vivere una stagione da comprimario.

Facciamo un passo indietro. La scorsa stagione, complice anche l'infortunio di Dodô, Kayode ha saputo conquistarsi spazio e riflettori sulla fascia destra, guadagnandosi l’attenzione di diversi club importanti. "Abbiamo ricevuto molte offerte. Pensavamo anche di venderlo, ma il presidente non lo avrebbe mai fatto", aveva ammesso Daniele Pradè nella conferenza stampa di fine mercato, lasciando intendere anche che la Premier League, meta ambita, fosse forse ancora un passo troppo lungo per il giovane.

Da allora, però, le cose non sono andate come sperato. Kayode ha visto il campo solo sporadicamente, come titolare in Conference League contro i The New Saints, ma senza brillare particolarmente. La sua sostituzione durante quella partita, con l’ingresso in campo della certezza Dodô insieme agli altri titolari per raddrizzare la gara, ha rafforzato la percezione che, per ora, il ragazzo resti una seconda scelta, almeno nei piani del suo tecnico Raffaele Palladino. Contro il Milan, il suo impiego si è limitato a pochi minuti finali. I numeri non mentono: Kayode, al momento, è visto più come una riserva che una reale alternativa.

Eppure, nonostante il poco minutaggio, l'interesse dall’Inghilterra non si è spento. Secondo quanto riportato da Caught Offside, dopo Tottenham e Brentford, anche il Liverpool potrebbe unirsi alla corsa per accaparrarsi il terzino, specialmente se dovesse cedere Alexander-Arnold. I viola, ora, si trovano di fronte a una decisione cruciale: cedere il talento e incassare una plusvalenza importante o credere in lui e puntare a valorizzarlo.

Entrambe le opzioni hanno il loro fascino. La cessione di Kayode garantirebbe una cifra considerevole da reinvestire, considerato che è cresciuto nel settore giovanile e garantirebbe una plusvalenza “pura”. Ma dall’altro lato, tenerlo significherebbe credere nelle sue potenzialità, offrendogli maggiori occasioni per dimostrare il suo valore, riflettendo la crescita dei giovani in maglia viola, frutto del costante lavoro svolto al Viola Park. L’unico vero errore sarebbe continuare a lasciarlo ai margini della rosa, senza dargli spazio e fiducia, col rischio di svalutarlo.

Forse, una soluzione potrebbe venire dal nuovo modulo che Raffaele Palladino ha sperimentato contro il Milan: il 4-4-2, che ha visto la presenza di ben quattro terzini contemporaneamente nelle ultime battute del match e che potrebbe dare più spazio a quest'ultultimi di imporsi sulle catene di destra e di sinistra, visto il doppio ruolo (di terzino e di quarto) che è stato messo a disposizione. Potrebbe essere questa la chiave per rilanciare Kayode, dandogli l’opportunità di esprimersi sin dal primo minuto?