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KOUAME: L'ESSENZIALE È INVISIBILE AGLI OCCHI, MA VALE 1,7 MILIONI L'ANNO?

di Alessandro Di Nardo

Christian Kouame e Fiorentina avanti ancora per altri tre anni. La notizia del prolungamento del contratto era nell'aria e sarà ufficializzata nelle prossime ore, per un accordo da 1,7 milioni, più basso rispetto a quanto percepito in questi mesi - a inizio estate era arrivato il rinnovo a 2,2 milioni solo per non perdere a zero il calciatore, in scadenza a giugno scorso- ma comunque importante. La Fiorentina risparmia circa 500mila euro l'anno, ma dimostra di voler scommettere ancora su un calciatore che in quattro anni e mezzo di viola ha sfoderato un apporto offensivo da terzino, più che da centravanti. Perché lui, nel lontano 2020, era stato prelevato dal Genoa proprio per fare la punta: doppio nove sulla maglia, come una manifestazione d'intenti rimasta solo sulla carta, o sulla maglia. 130 presenze, dieci gol, tante corse e scivolate che hanno esaltato il popolo fiorentino, altrettanti errori tecnici banali e qualche flashback da terapia regalato ai suoi tifosi - per ultimo, il grottesco gol sbagliato nella finale di Atene-. 

In quattro anni Kouame ha fatto il giro: di ruoli, da attaccante, a trequartista/seconda punta, esterno, a tratti anche quinto di centrocampo, e di allenatori, da Iachini a Italiano, passando per Palladino. Nonostante gli enormi punti interrogativi sul piano tecnico, gli ultimi tre passati sulla panchina viola - tre con idee e metodi agli antipodi - gli hanno dato sempre tanta fiducia. La lista di 'attaccanti sgobboni' a cui si può ascrivere l'ex Genoa, quelli senza numeri ma di vitale importanza per una squadra (da Petagna nella prima Atalanta di Gasperini, al Giroud del Mondiale in Russia) è piena zeppa di calciatori che hanno fatto la storia recente. Ma c'è un 'Je ne sais pas' di Kouame che probabilmente non arriva al grande pubblico. Al di là dell'attitudine e del sacrificio, caratteristiche che dovrebbero essere date per scontate, e non esaltate, in un calciatore di Serie A, Kouame non piace a nessuno ma piace a tutti. Palladino gli ha dato addirittura la fascia da capitano e nello spogliatoio sembra essere un collante per i vari gruppetti - lui che di nazionalità è ivoriano, ma di fatto italiano d'adozione-. Insomma il lavoro di CK99 fuori dal campo, quello che non vediamo, sembra più apprezzato di quello che fa vedere sotto i riflettori. L'essenziale è invisibile agli occhi, scriveva  Antoine de Saint-Exupéry nel suo capolavoro (Il Piccolo Principe). Da capire se tutto questo valga 1,7 milioni l'anno...