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L'ora delle "scelte drastiche" in campo: Vanoli abbia il coraggio di prenderle

di Pietro Lazzerini

"La Fiorentina è un malato cronico" ha detto stamani mattina Antonio Di Gennaro nel corso delle dirette di Radio FirenzeViola e questo è ormai evidente visto il mancato rendimento di qualsiasi calciatore che scende in campo con la maglia viola. Lo è perché nonostante i cambi in panchina, le dimissioni di Pradè e qualsiasi decisione presa fino ad oggi, i risultati non sono cambiati e, a dicembre, si attende ancora la prima vittoria in campionato. E allora cosa potrebbe cambiare l'inerzia di una strada dissestata che sta portando la Fiorentina in B nella stagione che porterà a festeggiare il centenario? 

Sempre lo stesso gioco
Sicuramente anche per quanto riguarda la panchina è arrivato il momento di mettere da parte proclami e parole e di incidere in uno spogliatoio che fa di tutto per non esprimersi al meglio. È clamoroso che la Fiorentina continui a giocare con lo stesso modulo da inizio anno nonostante tale proposta di gioco non porti nessun beneficio. Come è clamoroso che ci si affidi sempre agli stessi interpreti che da inizio anno fanno arrabbiare a ogni tocco di palla all'indietro, a ogni mancata corsa, a ogni intervento errato. Ci sono troppi giocatori che continuano a essere pressoché inamovibili nonostante qualsiasi richiesta espressa nei loro confronti sia stata disattesa. Da Fagioli a Dodo, passando anche per Kean e proseguendo per una lunga lista di nomi che compongono una squadra che dopo mesi non ha capito ancora come giocare insieme. O che non ha voglia di capire. 

Il cambio modulo non basta, ma potrebbe aiutare
Diciamolo chiaramente, probabilmente non è solo una questione di modulo, perché fosse così semplice questo tipo di scelte sarebbero già state fatte. Ma visto che la Fiorentina non ha più niente da perdere, pare chiaro che, dopo i cambiamenti in panchina e in società, ora ci si può affidare solo ai cambiamenti di interpreti e interpretazione. Chi non ha voglia o coscienza per provare a portare la Fiorentina fuori da questa incresciosa situazione, va messo da parte. Anche Goretti ha parlato di "scelte drastiche" e da queste bisognerà ripartire. Se col 3-5-2 non si è arrivati a nessun tipo di beneficio, si riparta da un difensore in meno e da un giocatore propositivo in più. Si riparta cambiando coloro che non hanno la forza per rispondere presenti davanti una condizione difficile quanto inaspettata. Giochi solo chi ha la forza mentale e atletica per rispondere presente. Se qualcuno ha qualche sassolino, se lo tolga lontano dal campo e non quando c'è da salvare la Fiorentina. Per intendersi. Non è tempo per parlare di contratti o calciomercato: chi pensa a questo, venga lasciato in tribuna perché non c'è spazio per pensieri diversi da quelli del campo. 

Il coraggio di cambiare tutto
Vanoli ha chiesto coraggio a tutti fin dal primo giorno, ma di coraggio da parte sua, almeno calcisticamente parlando, non se n'è visto punto. Nessuna nuova idea, nessun cambiamento di rotta. Si prenda la responsabilità e la libertà di sbagliare secondo le proprie idee, abbandonando chi ha già abbandonato la nave e prendendo decisioni che rompano col passato. Il tempo della difesa di un gruppo che non esiste o degli alibi per una squadra che non si sta dimostrando tale è finito da un pezzo. Perdere per perdere, almeno l'allenatore decida di perdere senza fare prigionieri come ha detto dalla presentazione in poi. Anche perché non c'è più tempo da perdere. Anzi, il tempo è già finito da un pezzo


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