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Le mosse in uscita di Paratici sconfessano le scelte estive: Dzeko e Richardson i primi a partire

di Alessandro Di Nardo

La nave affonda, anzi sta quasi per toccare il fondo, con l'albero maestro che non si vede già più. E prima di inabissarsi in un 2026 che sotto la cupola del Brunelleschi sembra minacciare una delle più grosse delusioni della centenaria storia viola, qualcuno cerca scialuppe di salvataggio. "A gennaio guarderemo in faccia tutti e capiremo chi ha voglia di lottare e chi no" aveva detto Paolo Vanoli a Losanna. Gennaio arriva fra una manciata di ore e già un paio di elementi hanno bussato alla porta dell'attuale Ds Roberto Goretti facendo capire di non tenerci molto ad affondare con tutte le scarpe.

L'annuncio di Richardson
Uno di questi a dir la verità non ha nemmeno bussato ma si è limitato a dirlo ai taccuini de l'Equipe, si tratta di Amir Richardson, che ha manifestato in maniera esplicita il desiderio di andar via (qui le sue parole). Salvo ribaltoni, il marocchino sarà accontentato il prima possibile, magari proprio con destinazione Nizza, come da lui richiesto, anche se nelle ultime ore si è affacciato alla finestra anche il Besiktas.

Dzeko via
Un altro partente dovrebbe essere Edin Dzeko: sì, esatto, l'uomo col megafono che solo un mese fa, a Bergamo, sembrava rappresentare il collante perfetto tra una squadra in crisi e un popolo arrabbiato, il diplomatico, colui che rispecchiava al meglio l'idem-sentire di uno spogliatoio che non vuole mollare; qualche settimana dopo invece mollerà. Per lui richieste anche dalla Serie A, dal suo vecchio amico Daniele De Rossi (al Genoa) e dal Cagliari. La Fiorentina con lui non conta di intascare molto - il bosniaco ha un contratto fino al giugno 2026 con possibile prolungamento per un altro anno, opzione in questo momento impossibile da esercitare per come vanno le cose - ma di liberarsi di quello che a giugno scorso sembrava un affare irrinunciabile di mercato.

Un altro addio
Potrebbe partire anche Hans Nicolussi Caviglia: come scrive la Nazione, la Fiorentina ha pagato al Venezia il prestito oneroso di 1 milione di euro, ma l’obbligo di riscatto (altri 7 milioni) è condizionato al raggiungimento di almeno il 50% delle partite giocate dai viola nel corso della stagione, con presenze da almeno 45 minuti. Il classe 2000 è ancora lontano da questo minutaggio anche perché ci sono ampie riflessioni in corso: Nicolussi potrebbe anche tornare al Venezia per essere prestato altrove - occhio, anche qui, al Cagliari-. 

Mosse sconfessate
Tre uscite più che probabili, tre giocatori su cui la Fiorentina aveva scommesso in estate - Richardson era a Firenze già l'anno scorso, ma nella conferenza di maggio l'ex Ds Daniele Pradè fece capire bene quanto la società puntasse su di lui anche per il futuro -, tre mosse da cui i viola potranno incassare ben poco, operazioni già sconfessate dopo pochi mesi. Il nuovo capo dell'area tecnica, Fabio Paratici (atteso al Viola Park prossima settimana) dovrà occuparsi prima di queste operazioni per poi dedicarsi ai colpi in entrata.


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