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TANTE LEZIONI DA IMPARARE

di Pietro Lazzerini

Il momento che Palladino tanto temeva potesse arrivare, è arrivato. La Fiorentina contro l'Udinese ha perso la sua seconda partita consecutiva, dopo averne vinte 8 di fila. Numericamente non certo un dramma, ma il campanello d'allarme ora suona con decisione e nessuno dovrà far finta di non sentirlo. 

Il compito della società
In primis dovrà ascoltarlo il club. Siamo a pochi giorni dall'inizio del mercato ed è sempre più evidente le lacune che si sono create soprattutto in mezzo al campo dopo l'esclusione forzata di Bove. Numericamente il centrocampo era probabilmente già difettoso ancor prima del malore del giocatore romano, ora è ancor più palese di come la squadra di Palladino soffra ad avere rotazioni corte in una zona così nevralgica. I manager di Commisso dovranno rispondere presente e in tempi brevi, anche se il mercato alle porte non dovrà essere una scusa per la squadra. 

Al di là degli episodi
In seconda battuta è chiaro che sia lo stesso Palladino a capire nel più breve tempo possibile, come sistemare una squadra in difficoltà. È bene chiarire che né ieri sera, né col Bologna si è trattato di debacle. La Fiorentina ha perso due partite a causa degli episodi, che talvolta girano bene e altre male. Ma anche qui, è vietato far finta di niente. L'atteggiamento dopo il vantaggio di Kean è stato sbagliato, troppe leggerezze in fase offensiva, troppa poca cattiveria, poca umiltà in generale. Quell'umiltà che era risultata decisiva a più riprese nel corso del filotto di successi. 

L'ora dei leader
Infine, si dovrà svegliare proprio la squadra, che sta vivendo un naturale momento di flessione e che ha bisogno di ritrovare internamente quella freschezza che aveva strabiliato solo poche settimane fa. I leader devono prendere per mano gli altri e tirarli fuori da questa piccola crisi, e lo dovranno fare contro due squadre che sulla carta sono decisamente più forti. Sfide intriganti per dare una nuova svolta al proprio campionato, ma visto che si tratta di Juventus e Napoli, anche tutt'altro che facili. 

Il migliore avversario possibile
Niente è perduto, Palladino aveva avvisato i naviganti che prima o poi un periodo negativo doveva arrivare e spetta a tutto l'ambiente stare vicino alla squadra. La reazione dovrà arrivare in una delle settimane più importanti dell'anno, e non stiamo parlando del Santo Natale, ma della sfida eterna contro la rivale di sempre. Una partita che non si deve nemmeno preparare e che potrà permettere alla Fiorentina di interrompere questi fortuiti ko in grande stile. Archiviare e ripartire, ma facendo tesoro degli errori commessi in questo ultimo periodo.