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TERZINI, DUE SOLE CERTEZZE E TANTI DUBBI DA SCIOGLIERE IN POCO PIÙ DI UN MESE

di Luciana Magistrato

La Fiorentina si avvicina al mercato di gennaio per ora con due certezze sulla fascia, quelle date da Dodo e Gosens. Punti fermi per Raffaele Palladino che vede nei due giocatori gli interpreti migliori del suo gioco. Uno lo ha trovato già in casa viola, l'altro l'ha voluto fortemente ed è stato accontentato. Ma avere titolari inamovibili, si sa, porta con sé altri giocatori insoddisfatti del poco spazio e della poca fiducia. Nei giorni scorsi ha fatto rumore il "caso" Biraghi, che almeno una cosa l'ha chiarita: non c'è più il necessario feeling tra allenatore e il capitano viola che hanno dunque fatto le loro scelte per gennaio, quella di separarsi. L'addio praticamente certo di Biraghi toglie dunque un terzino di troppo nella rosa ma non risolve la situazione precaria che vivono gli atri due, i più giovani Kayode e Parisi, anche perché fino a marzo ci sarà solo il campionato, dopo l'uscita dalla coppa Italia e la qualificazione diretta agli ottavi di Conference.

Sul primo in estate c'era stato il veto di cessione da parte di Rocco Commisso, che in Kayode vede il frutto di un percorso sui giovani voluto fortemente dalla proprietà, a maggior ragione ora che c'è il Viola Park. Le offerte però non mancavano. Dopo il premio Golden Boy di sicuro altri riflettori si sono accesi sul giovane che vuole sì giocare di più ma non scalpita o punta i piedi per farlo. Lunedì avrà un'altra occasione per mettersi in mostra, vista l'assenza per squalifica di Dodo, altre proverà a strapparne in quest'ultimo mese e mezzo. Nonostante le sirene della Premier o le possibilità di uno scambio di prestiti per permettergli di giocare con più continuità. 

Infine Parisi, che nella Fiorentina non è mai sbocciato dopo gli anni da protagonista all'Empoli. Chiuso lo scorso anno da Biraghi, ora da Gosens appunto. La poca fiducia e il poco spazio insomma non lo hanno aiutato a tornare ai livelli in azzurro ma da giovane che doveva fare gavetta, a 24 anni è giunta l'ora di giocare. L'addio di Biraghi qualche chance in più gliela darà ma le valutazioni non sono ancora terminate, da una parte e dall'altra, anche alla luce delle parole di Giuffredi che sostiene di voler portare via sia l'ormai ex capitano che lui dalla Fiorentina. Dopo la titolarità in Conference nella gara con il Vitoria Guimaraes, prova al limite però della sufficienza, in questo mese e quasi mezzo il giocatore dovrà valutare se, agente a parte, ritiene lo spazio a disposizione sufficiente. 

Insomma i due giovani sono consapevoli che davanti hanno dei giocatori esperti e più forti e sta a loro capire se rimanere ancora i giovani dietro alle chiocce e dunque sentirsi parte integrante del gruppo viola anche con il poco spazio a disposizione oppure voler essere protagonisti in un altro club. Tra un mese la risposta. Con la società pronta a guardarsi intorno.