FIORENTINA, Tanta difesa e Gilardino
Fonte: Il Tirreno
Dunque la Fiorentina ce l’ha fatta. Ce l’ha fatta a ottenere la prima vittoria esterna della stagione (2-0 a Verona con il Chievo due giorni fa) e a chiudere nel migliore dei modi, come auspicava Cesare Prandelli, il duro ciclo di 7 gare in 20 giorni. Ora ci sarà la sosta e per il tecnico viola sarà l’opportunità per correggere quello che ancora non va. Certo il risultato di domenica, supportato anche da una prestazione convincente, ha dato nuova linfa dopo le recenti tensioni. Fra l’altro pure la classifica è tornata accattivante: il trio in testa dista appena tre punti dai viola. Non solo: guardando alle precedenti annate gli attuali 10 punti (frutto di tre successi, un pari e due sconfitte) sono abbastanza in linea coi risultati ottenuti dopo sei giornate di campionato dal tecnico viola: nel 2005-06 la Fiorentina aveva 13 punti (4 vittorie, un pari e un ko), l’anno dopo (quello della penalizzazione) aveva 9 punti a fronte di tre successi e altrettante sconfitte, quindi la scorsa stagione aveva 12 punti, due in più di quelli attuali. Il trend insomma non è cambiato molto.
Difesa e bomber. Si potrebbero fare mille considerazioni ma c’è una cosa su tutte che accomuna le precedenti stagioni con quella attuale: la prolificità di un bomber vero, implacabile. Da questo punto di vista Prandelli è uno dei migliori nel saper gestire (e sfruttare) al massimo il potenziale offensivo di cui dispone. E’ vero che rispetto agli anni passati la sua squadra ha segnato di meno ma è anche vero che subisce di meno e in ogni caso sa capitalizzare a fondo quanto segna. Basti pensare che per due volte di seguito la Fiorentina ha vinto per 1-0 (con Bologna e Genoa al Franchi) e per altrettante ha vinto 2-0 (nel preliminare di Champions con lo Slavia Praga e due giorni fa a Verona), altre due volte ha concluso la gara per 0-0. Insomma, delle 10 gare giocate fin qui tra campionato e coppa per sei volte Frey è rimasto inviolato e il resto della squadra ha saputo tenersi stretti i gol di Mutu (2) e soprattutto di Gilardino tornato cecchino infallibile sotto porta dopo le malinconie sofferte nell’ultimo anno al Milan. Anche domenica l’ex rossonero è andato a segno siglando il 2-0 con l’ennesimo colpo di testa vincente portando a 7 il bottino complessivo di gol finora in maglia viola, 8 se si considera quello segnato in nazionale nella prima amichevole del Lippi-bis con l’Austria. Numeri da grande e ritrovato bomber in queste ore in ritiro con gli azzurri per preparare le sfide con Bulgaria e Montenegro per le qualificazioni mondiali. Un rendimento che avvicina Gilardino a quota 100 reti in A: gliene mancano solo due, dal dopoguerra a oggi solo Altafini alla sua età (26 anni) aveva segnato di più, 117 reti.