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MUSEO ACF, Le dieci curiosità di Inter-Fiorentina

di Redazione FV
Fonte: violachannel.tv

Museo Fiorentina presenta le 5 curiosità per Lecce-Fiorentina:

Inter e Fiorentina, a Milano, si sono affrontate in tutto 88 volte. Lo score è a favore dei nerazzurri con 52 vittorie, 19 pareggi e 17 sconfitte. Nello specifico sono stati 81 i precedenti in serie A (15 vittorie viola, 18 pareggi, 48 nerazzurre), uno in Divisione Nazionale (3-0 per l'Ambrosiana Inter, il 3 febbraio 1929), sei in coppa Italia (2 vittorie Fiorentina, un pareggio, 3 sconfitte). Favorevole all'Inter anche il computo generale delle reti: 168 a 93.

Premesso che tutti i confronti di campionato disputati tra Inter e Fiorentina si devono intendere... di serie A (la società nerazzurra non è mai scesa in serie B), il primo confronto tra Inter e Fiorentina terminò con un salomonico pareggio per 1-1. Era il 29 novembre 1931, si giocava all'Arena Civica di Milano, e all'Internazionale era stato imposto dal fascismo il nome di Ambrosiana. Le reti furono di Peppino Meazza e di Bruno Neri.

Due parole doverose su Bruno Neri. Il mediano, nato a Faenza e che giocò sette stagioni in maglia viola, è diventato un'icona per la foto (Fiorentina-Montevarchi 6-0 del 10 settembre 1931, giocata senza pubblico per preparare l'inaugurazione dello stadio di Firenze avvenuta il 13 settembre contro l'Admira Vienna) dove è l'unico a non fare il saluto romano. Ben oltre quell'immagine, ci fu la sua scelta di vita di combattere nelle file della Resistenza Partigiana. Cadde in uno scontro con i nazisti il 10 luglio 1944 a Marradi. A lui, l'11 luglio 1946, fu intitolato lo stadio comunale di Faenza. Per tutti, ancora oggi, Bruno Neri è il “calciatore partigiano”.

La prima vittoria della Fiorentina sull'Ambrosiana Inter, a Milano, è datata 26 novembre 1933: fu un roboante 4-2 firmato dalla tripletta di Vinicio Viani (quarto gol di Nehadoma). Per l'Inter andarono a segno ancora Meazza e... Felice Levratto, protagonista della celeberrima canzone del Quartetto Cetra “Che centrattacco”.

Sempre a proposito di “prime volte”, la prima vittoria a Milano della Fiorentina sull'Internazionale (nel 1945, caduto il fascismo, la squadra nerazzurra riprese il proprio nome di Internazionale) arriva il 23 gennaio 1955, stavolta nello stadio di San Siro. Fu (anche qui) un roboante 5-3 grazie alle doppietta di Bizzarri e Virgili (per “Pecos Bill” un gol su rigore). Vittoria bissata la stagione seguente (quella del primo scudetto, 4 marzo 1956) con ancora doppietta di Virgili e rete conclusiva di Prini. Corsi e ricorsi storici, anche quando la Fiorentina vinse il suo secondo scudetto passò a San Siro: si gioca per l'ottava giornata e le reti di Chiarugi ed Amarildo rintuzzano quella di Domenghini. Fiorentina, quel giorno senza Claudio Merlo, che con i due punti conquistati distanzia proprio l'Inter di Foni ed affianca la Juventus al terzo posto.

Nonostante l'avversario prestigioso, il confronto tra viola e nerazzurri alla “Scala del calcio” (soprattutto a cavallo tra gli anni '80 e '90) è stato spesso ad appannaggio di calciatori poco abituati ad andare in gol. E' il caso di Gian Battista Pirovano, capitano morale del secondo scudetto, che l'8 dicembre 1963 pareggia la rete del nerazzurro Jair. Maurizio Restelli che, il 13 maggio 1979, segna una delle reti più belle mai realizzate in maglia viola: lancio “coast to coast” di Ezio Sella, Maurizio da Montebelluna stoppa sull'out sinistro, entra in area, dribbla un paio di avversari (compreso un tunnel a Chierico) per poi lasciar partire un destro imparabile alle spalle di Bordon. Che dire di Giovanni Guerrini, soprannominato Mazinga per la sua mole imponente, che l'8 marzo 1981 realizza il provvisorio pareggio svettando imperioso su un calcio d'angolo di Antognoni. Oppure Luciano Miani che il 2 maggio 1982, con i viola orfani di Antognoni, Pecci e Vierchowod, pareggia l'autorete iniziale di Armando Ferroni. Infine Massimiliano Fiondella, giovane difensore ahimè scomparso il 9 agosto 2009, che il 6 ottobre 1991 segnò il suo unico gol in maglia viola superando Zenga con un sinistro dal limite dell'area.

L'Inter è stata per antonomasia il bersaglio preferito di Gabriel Omar Batistuta. L'argentino, infatti, in quel di Milano ha perforato la porta nerazzurra ben 6 volte (5 in campionato più una in coppa Italia). Il totale, invece, tra Firenze e Milano recita addirittura 15 segnature: 11 in campionato e 4 in coppa Italia. Per lui ricordiamo una doppietta nel 2-2 del 27 settembre 1992 (a San Siro), ed una tripletta nell'andata della semifinale di coppa Italia del 15 febbraio 1996 (al Franchi).

Nonostante sia finita con una sconfitta dei viola, vale la pena raccontare l'Inter-Fiorentina 1-0 del 26 aprile 1987. Fu l'ultima in carriera per Roberto Galbiati, sostituito al 74' da Onorati. Fu la partita del rientro per Roberto Baggio (subentrò al 75' ad Alberto Di Chiara) dopo ben 8 mesi di assenza per infortunio. Fu la prima delle sole 4 partite che due tra i più grandi fuoriclasse e “numeri 10” della storia viola (Antognoni ed appunto Baggio) giocarono insieme col giglio sul petto. Dopo Inter-Fiorentina, infatti, ci furono Fiorentina-Torino 0-0, Napoli-Fiorentina 1-1 (primo gol di Baggio in serie A), Fiorentina-Atalanta 1-0.

Per il principio di cui sopra, merita una menzione anche Inter-Fiorentina 3-2 del 21 settembre 1997, arbitro il signor Graziano Cesari di Genova. Tutti la ricordano per il fallo tremendo di Taribo West su Andrej Kanchelskis, passibile di espulsione. Ed invece, per il difensore nigeriano, arrivò appena un cartellino giallo. Era la bellissima Fiorentina di Alberto Malesani, reduce da due vittorie nelle prime due partite (3-2 ad Udine e 3-1 casalingo sul Bari), che prometteva gol e spettacolo. A conferma di questo, contro l'Inter di Gigi Simoni e del “fenomeno” brasiliano Ronaldo, i viola disputarono 90 minuti di altissimo livello: Michele Serena segnò al 46' con un sinistro all'incrocio pareggiando proprio il gol di Ronaldo, mentre Gabriel Batistuta al 47' portò in vantaggio i viola su splendida imbeccata di Rui Costa. Lo stesso argentino ed il belga-brasiliano Oliveira colpiranno due volte i legni della porta difesa da Pagliuca. Poi, due reti estemporanee di Moriero e Djorkaeff ribaltarono il risultato, ma per tutti quel 3-2 resterà una delle sconfitte più ingiuste ed immeritate della storia viola.

La Fiorentina non vince a Milano contro l'Inter dal 27 settembre 2015 (4-1, tripletta di Kalinic e gol di Ilicic), vittoria preceduta dall'1-0 di sei mesi prima (1 marzo 2016) gol di Salah al 55'. Fiorentina reduce, al contrario, da tre sconfitte nelle ultime tre partite esterne contro l'Inter, delle quali l'ultima datata 25 settembre 2018: fu un 2-1 per l'Inter con le reti di Icardi su rigore, D'Ambrosio e momentaneo pareggio di Chiesa (tiro deviato da Skriniar). All'andata, invece, Fiorentina-Inter finì 1-1 con le reti dell'ex Borja Valero all'8' e pareggio di Dusan Vlahovic al 92'.