BARONE, Vogliamo recuperare la storia. Sui giovani...
Fonte: dall'inviata Luciana Magistrato
Joe Barone, direttore generale della Fiorentina, ha preso la parola dalla Sala Valitutti del Museo del Calcio di Coverciano, dove sono state donate le due Coppe Carnevale vinte nel 1966 e 1973 dalla squadra viola. Queste le sue dichiarazioni alla stampa presente, tra cui FirenzeViola.it, a proposito del Viola Park: "Tutti noi dobbiamo ringraziare per prima cosa la visione di Rocco Commisso e l'abilità di fare un investimento di questo tipo sul Centro Sportivo che oggi è oltre 90 milioni: è il futuro della Fiorentina. Continuamente con Daniele (Pradè, ndr), Angeloni, con il mister parlo del made in Fiorentina. I giocatori ci sono, hanno bisogno dell'opportunità di giocare, di crescere per arrivare agli Europei, ai Mondiali, per vincere la Serie A. Qui ci sono storie importanti di chi ha giocato il Torneo di Viareggio e poi esordito in Serie A. Vincenzo (Italiano, ndr), con l'aiuto di tutti noi, quest'anno ha avuto l'abilità di far esordire Distefano, che la settimana scorsa abbiamo tesserato da professionista. Stiamo lavorando sul nostro settore giovanile, ma il decreto è una cosa molto importante. Con Gravina e tutte le squadre di Serie A parlo tanto perché noi abbiamo fatto un investimento sul futuro della Fiorentina, che è tutta la crescita sia maschile che femminile del giocatore costruito in casa. Lì ci vuole lavoro, visione, tanta tanta pazienza e fortuna per farlo arrivare".
Che cosa ricorda lei del Torneo di Viareggio?
"Io sono nato nel '66, negli anni '80 la prima squadra americana andò a giocare nel Torneo di Viareggio, io feci dei provini, ma purtroppo non ero abbastanza bravo per giocare a quel livello. Ogni venerdì però andavamo a Times Square per comprare il Guerin Sportivo, che era una parte della mia vita. Prendevo il treno, 40 minuti di metropolitana, comprare il giornale e tornare a casa per leggere tutti i gol fatti della Serie A, della Serie B, ma anche del Torneo di Viareggio. Questa, per noi americani, è una cosa che posso raccontare, capire ed è il valore della mia esperienza che ci porta a questo evento qui. Mi auguro che tutte le coppe del passato possano ritornare alla famiglia della Fiorentina".
Che cosa rappresentano queste coppe?
"Sono un enorme valore aggiunto per la Fiorentina. Vorrei ringraziare il presidente Gravina, Matteo (Marani, ndr) per questa iniziativa. Io vorrei togliere la parola 'ex viola' perché una volta che fai parte della famiglia viola lo farai per sempre. Io ho conosciuto tanti giocatori che hanno contribuito a scrivere la storia per questo club domenica scorsa. In particolare ho parlato del match tra i New York Cosmos e i viola ed immediatamente qualcuno diceva: 'Io ho marcato Chinaglia, io ero accanto a Beckenbauer, io ho la sua maglia...'. In particolare si è giocato prima a Firenze e poi a New York e in città qui c'è un trofeo di quella partita che noi vorremmo avere come valore aggiunto proprio come questi. La Fiorentina vorrebbe mettere una persona a lavorare con il Museo della società per raccogliere tutto quello che fa parte di questo club e riportarlo a casa per il Viola Park perché la storia è importante e va rispettata. Noi italiani cresciuti in America possiamo sentirci tali grazie alla Nazionale, al calcio di A, B, C o nel piccolo paese perché è il modo con cui tu puoi identificarti rispetto agli altri. Per noi è un orgoglio e quando gioca la Nazionale stiamo tutti insieme e tifiamo l'Italia".