BARRECA, FIORENTINA CLUB STORICO: HO ACCETTATO SUBITO. JOVETIC ME L'HA CONSIGLIATA
Fonte: dall'inviato Riccardo Barlacchi
Antonio Barreca parla in conferenza stampa dallo stadio Franchi, e si presenta ufficialmente come un nuovo calciatore della Fiorentina. Di seguito la conferenza stampa, riportata da FirenzeViola.it.
Cosa l'ha spinta ad accettare la Fiorentina?
"E' una società importante, storica e appena ho saputo dell'interesse ho subito detto va bene. Adesso sono qui e sono molto felice di essere qua. Devo ringraziare presidente, direttore e Giancarlo. Cercherò di ripagare la fiducia in campo".
Che pensa della concorrenza con Biraghi?
"E' un ottimo giocatore, è in Nazionale, devo cercare di allenarmi bene e farmi trovare pronto alla prima occasione".
Cosa significa per lei questa esperienza?
"Rilanciarmi nel campionato italiano, sono molto motivato per fare bene dopo le esperienza all'estero".
Il suo idolo è ancora Marcelo?
"E' un grandissimo giocatore, tutti speriamo di arrivare a quei livelli lì, c'è poco da aggiungere".
Come lo vede Kouame rispetto a quando era al Genoa?
"L'ho conosciuto a Genova e mi ha fatto subito una grande impressione. E' giovane, può migliorare molto, ha avuto un brutto infortunio, ma l'ho visto carico e pronto già adesso".
Cos'è che non è funzionato con il Monaco?
"E' stata un'avventura partita bene, poi ci sono stati degli alti e dei bassi, si è cambiato spesso allenatore e non mi ha aiutato molto. E' stata una bella esperienza sotto tanti aspetti, sono cresciuto come persone, anche se non è andata benissimo sono contento di averla fatta. Tengo molto ancora al Torino, sono cresciuto lì, ogni giovane spera di fare tanti anni nella squadra dove cresce poi questo non è successo per vari motivi, ma non ho rimpianti. Sono contento di aver fatto quello che ho fatto".
C'è un obiettivo che si è prefissato?
"Giocare con continuità, spesso e ritagliarmi il mio spazio. Voglio dimostrare il mio valore visto che tanta gente non se lo ricorda più con la speranza di arrivare in Nazionale un giorno".
Quali sono le difficoltà all'estero rispetto al calcio italiano?
"Si lavora in maniera diversa all'estero, devi sempre stare sul pezzo, non è facile. In Inghilterra soprattutto il calcio è più veloce, sono cresciuto sotto tanti aspetti e queste esperienze mi hanno fatto crescere".
Perché ha scelto il 27?
"Non c'è un motivo particolare".
Ha giocato con Jovetic e Ljajic. Vuol dire qualcosa su di loro?
"Sono due grandi campioni e l'hanno dimostrato. Jovetic l'ho ribeccato a Monaco e mi ha consigliato subito di venire qua perché è una grande piazza".