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BONAVENTURA: "SPERO DI CONTINUARE A FARE GOL. EUROPEO, PERCHÉ NO?"

di Luciana Magistrato
Fonte: Dall'inviata a Coverciano

Dal ritiro della Nazionale, a Coverciano, in conferenza stampa parla il centrocampista viola Giacomo Bonaventura, richiamato in azzurro a 34 anni da Spalletti a tre anni precisi dall'ultima volta. Ecco le parole del giocatore: 

Dopo 3 anni, cosa si è messo in testa a 34 anni, dove vuole arrivare? "Mi sono messo in testa di fare bene giorno per giorno, allenarmi e dare del mio meglio e migliorarmi perché si può migliorare anche a 34 anni, quello è quello che ho in testa".

Che caratteristiche porta a centrocampo qui?: "Da quello che ho visto in questi giorni il modo di giocare del ct è simile a quello di Italiano, poi ci sono dettagli e cose diversi ma a grandi linee si assomigliano. Questo modo di giocare ha bisogno di un centrocampo dinamico che faccia entrambi le fasi, c'è bisogno di andare in area e fare e gol ed anche pressare, un ruolo in cui bisogna fare tutto. Con il mister stiamo lavorando e penso che per le caratteristiche della squadra i centrocampisti dell'Italia vanno bene"

In carriera ti è mancata la Nazionale e l'obiettivo è il record gol? "Spero di farne ancora, gioco in una posizione più vicina alla porta ed ho più occasioni e spero di continuare così. In Nazionale sono stato convocato tante volte, la prima volta 10 anni, nel percorso ho avuto qualche difficoltà pur cercando di fare del mio meglio e dare il massimo. Ogni volta che sono stato convocato sono stato contento, la Nazionale è il sogno di chiunque. Poi molte cose nel calcio dipendono da te come l'atteggiamento e l'impegno ma non dipende tutto da te, ormai è passato e sono felice di essere qua".

Tutti i 6 ct ti hanno chiamato ma non confermato, come mai? "Non me lo sono mai chiesto, io sono venuto qua sempre cercando di fare del mio meglio. Poi ci sono stati anche cambi di cicli di giocatori. Le prime volte c'erano giocatori molto esperti che avevano  giocato in tante squadre poi nel tempo e con altri allenatori la rosa si è ringiovanita e si sono chiamati tanti giovani di talento. Sono rimasto fuori ma non ho mai mollato, con il mio club ho dato il massimo per tornarci perché è una grande soddisfazione"

Il paragone con Bellingham e il segreto della longevità? "I paragoni li lascio a voi, ognuno ha le sue qualità, un carattere e una storia. Per me essere qua a 34 anni è una soddisfazione, non ho segreti ma mi alleno, mangio bene, vado a letto presto... faccio tutto quello che mi fa stare bene il calcio è la mia passione e ci tengo a fare bene. poi lavorando in un certo modo le cose arrivano"

Sorpreso dalla chiamata e spera nell'Europeo? "Perché no? Tutto parte da quello che si fa nel club. Se farò una grande stagione potrei continuare ad essere in Nazionale. Sorpreso? Un po' ci speravo, ma non me l'aspettavo dopo la prima convocazione in cui non c'ero. Ma il gioco del mister è simile e dentro di me pensavo di essere utile a questa nazionale"

Temuto fosse tardi? "Ho pensato di non tornare più perché ho visto che sono stati chiamati giocatori più giovani e temevo che per me non ci fosse più posto. Ma penso che in Nazionale. devono giocare chi  ha un rendimento alto e chi dimostra nel club di essere uno dei migliori perciò spero di contonuare a fare bene e restare"

Italiano cosa ti ha dato e rimpianti in carriera? "Rimpianti non ne ho, anzi tutte le difficoltà mi hanno permesso di essere il giocatore che sono oggi, ho imparato da tutte le situazioni. Ho fatto tanti ruoli ed ho potuto vedere il calcio da più angolazioni, perciò ho imparato tanto a livello di gioco per questo. Se uno gioca in una stessa posizione si specializza ma negli ultimi tre anni ho trovato una stabilità con un allenatore che c'è da tre anni e soprattutto mi ha dato fiducia di cui avevo bisogno per tornare un giocatore importante, il lavoro di Italiano mi ha dato tanto e permesso di essere qui oggi"

Pochi italiani nelle squadre? "I numeri dicono che gli italiani convocabili sono meno, parecchi anni fa nelle squadre c'erano sempre 4-5 italiani mentre ora ce ne sono meno ed è difficile per la Nazionale. Gli sgravi fiscali a favore dei club sugli stranieri penalizzano i giovani ed è un problema per me"

Rinascita è stata nell'orgoglio dopo  l'addio al Milan? "Ho lasciato il Milan con grande motivazione. Sapevo che la nuova esperienza che avrei fatto sarebbe stata bella perché avevo voglia di fare e di dimostrare di essere un giocatore importante. Poi è arrivata la Fiorentina, c'è stata una crescita in questi anni e si è rivelato l'ambiente ideale pertornare ad alti livelli

Vuoi allenare? "Per ora voglio giocare e sono concentrato su questo, ma cerco di imparare qualcosa da tutti gli allenatori che ho avuto per curiosità mia e perché mi piace il calcio"

A chi dedica la convocazione e giudizio su Italiano? "Dedica particolare a mio padre che un anno fa ci ha lasciato ed era molto orgoglioso quando mi vedeva in Nazionale. Italiano è un allenatore molto giovane ma sta facendo bene in serie A, sta facendo un gran calcio ed ha dei margini incredibili. Sono contento perché vedo come lavora"

Che partita vi aspettate contro Malta? "Stiamo lavorando, ogni squadra ti dà delle difficoltà. Stiamo facendo le esercitazioni"