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CALAFIORI, Al futuro non penso. Sogno l'Europeo

di Luciana Magistrato
Fonte: dalla nostra inviata a Coverciano

Dal ritiro di Coverciano della nazionale italiana, in preparazione ad Euro 2024, ha preso la parola in conferenza stampa il difensore del Bologna Riccardo Calafiori: "Sono successe tantissime cose ma il miglioramento è stato soprattutto mentale, sono stato più sereno, come se non fosse cambiato niente da Basilea alla serie A ed è stato ripagato questo".

Sull'esperienza di Basilea e similitudini con l'Italia: "Scelta non propriamente mia, poi quasi obbligato ad andare lì ma mi sono subito ricreduto, e sensazioni sono state bellissime. Lì ho trovato tranquillità e continuità con più di 30 presenze. C'è qualcosa di simile tra Nazionale e Bologna, l'idea è sempre quella. Soprattutto l'idea propositiva e l'occupare certi spazi nel modo e tempi giusti".

Concetto di duttilità e disponibilità, già sperimentato nel Bologna. E qui?
"Ci sono similitudini negli approcci di gioco ma anche cose diverse, però è un'esigenza del calcio moderno in cui si cerca di non dare riferimenti. A Bologna posso dire solo grazie perché fin dal primo giorno è stata vissuta un'atmosfera incredibile, fino all'ultima gara. E sul pullman scoperto c'è stato grande affetto, anche se era solo un piazzamento Champions e non un trofeo".

È vero che l'Italia non punta sui giovani?
"Secondo me è c'è stata una serie di cose accadute, non punto il dito a nessuno. A Genova è andata male e nel mio ruolo non c'era più spazio per me e sono andato a Basilea".

Interessi di mercato?
"Ho parlato al passato perché i festeggiamenti sono finiti e poi voglio pensare al presente e all'Europeo, sul quale sono concentratissimo".

Come vivi questa estate?
"Sono contentissimo di quanto fatto e non mi rendo conto ancora di essere qua, un sogno che si avvera. Da Bologna porto la serenità nel lavoro intenso che poi porti in campo e ti diverti".

Cosa è cambiato in te? Com'è il ruolo del centrale?
"Sono migliorato dal punto di vista mentale ed ho scoperto quant'è importante questo aspetto, che va allenato quanto l'aspetto fisico. Con Thiago ho imparato a giocare la palla con personalità, anche se si sbaglia. Mi ispiro a Bastoni che anche qui dal vivo mi conferma che è devastante".

Cosa cambia nei due ruoli?
"Da terzino a centrale cambia la visione che hai della palla e lo spazio da coprire ma non fa differenza giocare a tre o a quattro".

Accostato alle big, che effetto ti fa?
"Il segreto è quello usato durante tutta la stagione, ma l'approccio non è cambiato rispetto a Basilea".

Sull'esperienza alla Roma: "Dall'infortunio sono passati 6 anni, qualcuno sì mi ha detto che ero finito, senza fare nomi. Ci posso aver creduto 10 minuti ma non ho mai pensato che avrei smesso di giocare. Con la Roma ho un ottimo rapporto con gli ex compagni e amici".

Nazionale come il Bologna, può essere la sorpresa in Europa?
"La similitudine è che è una squadra cambiata e più giovane e possono essere un punto a favore la genuinità e la freschezza".

La sensazione è che ci sarai all'Europeo.
"Fare più ruoli penso sia un punto a favore ma vorrei avere la sicurezza di andarci, mi alleno per quello e sarebbe un sogno. Ero in piazza dopo la vittoria del 2021".

Raiola?
"Con lui mi sono visto poche volte ma quando c'era da aiutare era sempre il primo, mi disse lui della possibilità di operarmi nella clinica di Ibra".

Sul lavoro di Spalletti e Thiago Motta: "Sono meticolosi e cercano di migliorarti perché non accettano nessun errore".

Meglio costruttore goleador o con tigna di stare sull'uomo?
"Ho tanti punti di forza ma anche cose da migliorare. Marcare come Chiellini è difficile, è il più forte che ho visto. Devo migliorare anche in fase di possesso".

Com'è l'atmosfera?
"La sensazione è che ci sia qualcosa di speciale e siamo molto uniti".

Il libero?
"Due ruoli differenti tra il passato e il presente".


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