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CALLEJON, POSSO GIOCARE A DESTRA NEL 3-5-2. CON RIBERY...

di Redazione FV
Fonte: dall'inviato Andrea Giannattasio

Jose Maria Callejon parla in conferenza stampa dallo stadio Franchi, e si presenta ufficialmente come un nuovo calciatore della Fiorentina. Di seguito la conferenza stampa, riportata da FirenzeViola.it: "Sono pronto. Vengo con tanta voglia di far bene, mi metto sempre a disposizione della società, dell'allenatore e dei miei compagni. Mi piace lavorare sempre al 100%, sono maturo, ho giocato tante partite qua in Italia e questo è buono per me e la squadra. Mi sto allenando forte per poter cominciare a giocare, e speriamo che accada presto".

Qual è il suo ruolo?
"Sono a disposizione del mister. A Napoli non ho mai giocato con il 3-5-2, ma non credo sarà un problema: se dovrò fare il quinto a destra lo farò, idem per la punta. Farò cosa mi chiederà il mister".

La Serie A è favorevole ai giocatori più maturi?
"Da quando sono arrivato a Napoli mi sono sempre trovato bene. In Italia chi ha più esperienza rende abbastanza".

Sente ancora di avere la doppia cifra nei piedi?
"Speriamo. Vorrei fare tanti gol qua, a Napoli ne ho fatti tanti e arrivo con la stessa voglia di aiutare i miei compagni: dare assist e, se posso, fare gol".

Com'è stato salutare Napoli e cosa significa venire a Firenze?
"A Napoli ho vissuto veramente sette anni meravigliosI: amo Napoli e lo farò per sempre. Sono stato molto bene, ma secondo me era arrivato il punto di prendere una certa decisione: la mia tappa là stava per finire. Difficile, ci ho pensato veramente tanto ma con il lockdown ho maturato la scelta: il ciclo era finito. Qui ora proverò ad aiutare i ragazzi più giovani, a farli stare sempre sul pezzo e a far crescere ancora questa società: abbiamo una bellissima squadra, possiamo divertirci e fare molto bene".

Con Ribery può ripetere la chimica che aveva con Insigne?
"Beh, con Insigne sono stati begli anni... Ho parlato un po' con Franck, e secondo me ci divertiremo. Possiamo fare cose buone insieme".

Perché ha scelto la Fiorentina?
"Avevo tante offerte ma la Fiorentina era quella che mi piaceva di più, e il direttore e il mister mi hanno convinto. Era importante rimanere in Italia, dove la mia famiglia sta bene. Qua a Firenze sicuramente si starà da Dio".

Perché con i viola avete concluso solo all'ultimo giorno?
"Mi piaceva più delle altre e mi volevano tanto. L'allenatore mi ha chiamato e sicuramente questo è stato importante per me".

Pradè ha detto che sarebbe arrivato anche senza Chiesa. Vero?
"Non voglio fare l'erede di nessuno, mi avevano contattato. Siamo totalmente diversi: lui è ancora giovane, e io vengo qua a fare il mio lavoro. Non mi piace essere considerato l'erede di Chiesa: se dovrò fare il suo ruolo darò il meglio, lo stesso se ne dovrò fare un altro".

Cosa vuole portare?
"La voglia di vincere, di stare sempre sul pezzo e non mollare mai. Da solo non posso, ma con l'aiuto di tutti sarà più facile".

Con quale allenatore si è trovato meglio in Italia?
"Tanti, dal primo fino all'ultimo che è stato Gattuso. Ho avuto la fortuna di giocare con qualsiasi allenatore ci fosse, mi hanno tutti aiutato ad essere un calciatore e una persona migliore".

C'è un sogno che deve ancora realizzare?
"Lo Scudetto, la Serie A. A Napoli ci siamo andati vicini, ma non è facile... Non ho obiettivi precisi, ma voglia di far bene, mettermi a disposizione ed essere sempre sul pezzo".

Poter insegnare ai giovani è stato uno stimolo in più?
"Certo, è importante averne, di ragazzi di qualità. Qua ce ne sono, e mischiandoli con altri più d'esperienza può uscirne qualcosa di buono".

C'è qualcosa che l'ha colpita del gruppo viola?
"Hanno voglia di ricominciare subito il campionato. Le soste danno tempo per lavorare, ma quando arrivi da una sconfitta subito ti viene la voglia di giocare quella dopo per vincere. E questo mi ha colpito. Ho visto una società familiare e seria".

C'è qualcuno con cui ha voglia di giocare?
"C'è Castrovilli che può diventare un buonissimo calciatore, un top player. Ma bisogna andare avanti piano piano, o i giovani si bruciano".

Lei è andaluso: ha pensato al Siviglia?
"L'ho detto, c'erano molte squadre interessate. Ma alla fine ho maturato la decisione di rimanere in Italia, e l'idea di arrivare a Firenze mi piaceva, c'è un progetto per fare molto bene. Se possibile vorrei cominciare presto a giocare".

Si sente in grado di scendere in campo?
"Le sensazioni sono molto buone, nella prima settimana di allenamenti ho lavorato molto bene, ed anche in questa. Sono sicuramente uno o due passi indietro ai compagni, visto che hanno già fatto tre partite di campionato. Cercherò di fare il massimo per arrivare bene a domenica, se mi vuole far giocare poi lo deciderà il mister".