COMMISSO: "VIOLA PARK? SPERO CHE QUALCUNO VEDENDOLO VOGLIA VENIRE QUI E NON ALLA JUVENTUS"
Fonte: dal nostro inviato al Viola Park, Andrea Giannattasio
Così il presidente della Fiorentina, Rocco Commisso, in sala stampa al Viola Park nel giorno della cerimonia di inaugurazione del nuovo centro sportivo gigliato: "Oggi è una giornata storica non solo per la Fiorentina, Firenze ma anche per tutto il mondo dello sport. Dal 1926 per la prima volta si può dire che la squadra ha qualcosa. Io ho sempre lavorato nella mia vita, ma i veri sacrifici li hanno fatti i miei genitori, e mai mi sarei immaginato di realizzare una struttura di questo tipo. Mai avrei immaginato di fare il percorso che ho fatto, lasciare l'Italia, andare in America dove i miei genitori mi hanno sempre incoraggiato ad andare a scuola. Lì sono riuscito ad arrivare a questo punto. Sono tornato in Italia per restituirle ciò che ha dato a me. E' vero che in America sono diventato qualcuno, soprattutto per i miei dipendenti. Qui al Viola Park siamo oltre 400 persone che tra squadre e dipendenti si ritrovano qui.
Quando ho detto che i soldi non sono un problema, questa ne è la dimostrazione. Fino ad oggi abbiamo speso oltre 420 milioni per la Fiorentina e sono contento di averlo fatto. Tutte le squadre sono qui a giocare, dopo aver vinto col Napoli sia la maschile che la femminile. Voglio ringraziare anche il sindaco di Bagno a Ripoli Casini che ho conosciuto nel 2019 e che a fine giugno dello stesso anno mi ha detto di andare a visitare il Comune che governa. Voglio ringraziare pure Joe Barone e tutti i dipendenti della Fiorentina, grazie anche a Marco Casamonti e Giovanni Nigro. Abbiamo avuto molti problemi, ve ne dico un po'. Prima gli scavi archeologici, poi la guerra, il Covid. Poi per fortuna è arrivata un'altra persona della Soprintendenza che ha sostituito la precedente e ci ha permesso di fare due campi... Qui in Italia ci sono gli stati più vecchi d'Europa, io mi vergogno di questo. Tutti dobbiamo fare qualcosa per aiutare questo Paese".
Il Viola Park può cambiare il volto del calcio europeo?
"E' una struttura che ho fatto unicamente per noi. Questo investimento è frutto di fondi privati e basta. Ho dovuto far fronte alla burocrazia italiana".
Cosa c'è alla base di questo investimento?
"Dopo un po' di tempo ho capito che a Firenze non c'era niente di nostro. I ragazzi più piccoli li ho visti per la prima volta qui al Viola Park... E sono queste le cose che mi emozionano. Spero che qualcuno verrà qui dicendo: "Io voglio stare qui e non andare alla Juventus"".
Quali idee di rinnovamento vuole portare in Italia?
"Io non insegno niente a nessuno, spero solo che qualche presidente si metta in testa che queste cose si devono fare. Tra l'altro mi hanno detto tutti che vogliono venire a visitare il centro sportivo".
Questa è una rivincita sua personale?
"Io non sono in guerra con nessuno. L'orgoglio è una cosa personale: le critiche le fanno tutti, ma qualcuna è buona e qualcun'altra no. Alcune sono state rivolte alla mia famiglia, sul fatto che sono mafioso. Cose che mi hanno fatto male, ma che ho anche reso. Chi lo ha fatto sa che qui comando io: chi non fa il bravo, qui non entra. La maggior parte, tra giornalisti e tifosi lo può fare, ma qualcuno proprio no".