COMMISSO, Vlahovic affare top per noi, non per Juve
Fonte: dal nostro inviato a Novoli - Jacopo Massini
Il presidente della Fiorentina Rocco Commisso ha presenziato questa mattina presso la Facoltà di Economia dell'Università di Firenze in occasione di un incontro denominato "Storia di una eccellenza imprenditoriale". Durante il seminario organizzato dalla cattedra di Economia e Gestione delle imprese, il patron viola ha ripercorso la sua adolescenza tra Università e sport.
Queste le sue parole: "Alla Fiorentina non posso fare debito, in America è più facile, in Italia no. lo mi occupo di voi e voi vi occupate di me, questo ho detto quando sono arrivato alla Fiorentina. In tanti volevano comprare le aziende che ho comprato io. Quando ero in America volevo prendere in prestito dei soldi da una banca italiana (Banca di Roma) e volevo fare un investimento come ho fatto in Italia con il calcio, ma quando arriva uno come me che non aveva niente a che fare con l'Italia difficilmente aiutano. Ora con la Fiorentina ricevo più finanziamenti, come da Intesa San Paolo: è cambiato tutto rispetto a prima".
Sulle differenze tra gestire Mediacom e una società di calcio: "È più facile gestire Mediacom. I soldi di Mediacom non vanno via, nel calcio vanno via da un giorno ad un altro con i risultati sportivi. Vi sono quelli che criticano, i tifosi e i giornalisti. Non è giusto questo, soprattutto quando dicono bugie. Quando uno non accetta che più ricavi hai più è facile fare una squadra buona cosa possiamo dire? Un anno può andare bene, ma chi ha vinto in Europa è perché erano grandi squadre. Solo il Leicester ha vinto qualcosa, togliendo le solite. Lo stesso in Italia, con Milan, Inter e Juve, così come in Spagna con Real Madrid, Atletico e Barcellona. Tutte hanno molti ricavi, tranne il Leicester, che è l'unico caso. Tutti lo devono sapere, senza i ricavi non si va da nessuna parte. È necessario fare lo stadio, ma qui c'è troppa burocrazia, a partire dalla sovrintendenza".
Sullo stadio: "L'Italia è in brutte condizioni per quanto riguarda le infrastrutture. In America se un imprenditore non viene aiutato dalla città se ne va in altri Paesi e porta ad esempio la squadra in Svizzera. Qui non succede. A Los Angeles ci sono squadre importate da altri paesi americani. A New York gli stadi sono stati tutti rifatti. In America si convince con i soldi. La Fiorentina è un bene della città e dei ragazzi, abbiamo tanti che lavorano all'interno. Se ascoltavano me avevo già fatto tutto, in Italia non è possibile però".
Sull'operazione Vlahovic: "Lui voleva andare alla Juventus. In tanti ci hanno criticato e i giornali hanno scritto: Cabral e Jovic fino a poco tempo fa non avevano fatto gol ma non era vero. Al di fuori di Inter e Napoli, la Fiorentina è alla pari di Juventus, Milan e altre, ma nessuno lo ha scritto. Cabral e Jovic li abbiamo pagati 15 milioni e 0 euro e ci hanno fatto già 20 gol nelle tre competizioni in cui giochiamo. Vlahovic invece, a Torino, ha fatto 10 gol, di cui 2 su rigore, ed è la metà esatta dei nostri due attaccanti. E in tutto questo noi abbiamo incassato 70 milioni. L'operazione Cabral-Jovic è stata eccellente per noi, quella di Vlahovic non per la Juventus".
Su come si raggiunge un livello adeguato di competitività con la Fiorentina: "Ad oggi si prendono più soldi andando in Champions rispetto ad un tempo, ma noi abbiamo fatto un grande centro sportivo, un bellissimo progetto. Sarà un grande investimento e aspetto che tutti vengano a giocare nelle giovanili della Fiorentina, da tutta Europa, per poi sperare che arrivino in prima squadra. Firenze vuole vincere qualcosa, abbiamo Coppa Italia e Conference, mentre in campionato possiamo puntare al settimo posto, è più vicino rispetto alla zona retrocessione".