GALLI A RFV, Amrabat forte, va usato come nel Marocco
Fonte: dalla nostra inviata Luciana Magistrato
L'ex portiere viola Giovanni Galli, intervistato da Radio FirenzeViola durante la Festa degli sportivi fiesolani al Teatro di Fiesole, si è così espresso dopo la triste notizia della morte di Sinisa Mihajlovic: “Sono quelle notizie che non vorresti mai sentire. A maggior ragione se riguardano una persona che stimi, che nel calcio ha lasciato un segno indelebile per forza di decisione, umanità. Abbiamo perso un uomo vero, che ha dimostrato nelle difficoltà da ragazzo con la guerra e da uomo con la malattia. Il ricordo di Sinisa sarà quello di un uomo che ci ha insegnato come non bisogna mai fermarsi, fino alla fine. È stato per tre anni a Bologna, ogni anno il 9 febbraio la società fa una commemorazione davanti al ceppo di Niccolò al cs. La prima squadra c’è sempre stata, così come Sinisa. Lì abbiamo approfondito maggiormente il nostro rapporto. Purtroppo, oggi è arrivata questa notizia sconvolgente per compagni e avversari”.
Prosegue: “Il sindaco mi ha chiesto la disponibilità e sono venuto volentieri per ricordare il 1982. La mia testimonianza oggi è proprio per stare vicino alle società sportive, che hanno bisogno di essere accompagnate. Svolgono un lavoro sociale straordinario, sono vita per i ragazzi”.
Che ne pensa di queste amichevoli viola?
“Dobbiamo puntare sui giovani. Il Mondiale è servito a qualcosa. Ha dato la possibilità alla Fiorentina di fare queste tre prestigiose amichevoli, dove ha messo in mostra i propri ragazzi, pronti ad essere lanciati. Farei una riflessione su quello che abbiamo in casa. Non è che il giardino del vicino è sempre più verde. A volte basta avere la forza e il coraggio, come l’aveva Sinisa, che ha lanciato un portiere di 16 anni che ora è il più forte al mondo (Donnarumma, ndr). Se i ragazzi dimostrano in campo di essere all’altezza, non vedo perché si debba spender soldi a destra e a sinistra per prendere giocatori che poi possono non essere pronti”.
Cosa ne pensa del Mondiale di Amrabat?
“Sapevamo fosse forte. Ma ha certe caratteristiche, non lo puoi usare in altri modi. Altrimenti non ti dà le stesse prestazioni. Nel Marocco era una diga davanti alla difesa, ha raccolto più palloni di tutti, è forte fisicamente e tatticamente: per questo va utilizzato. Altrimenti perde il suo valore. Sono contento per il ragazzo, dopo tante critiche ha dimostrato che se utilizzato in un certo modo può essere un calciatore importantissimo”.