IACHINI, QUI DA 40 GIORNI: FIDUCIA. CHIESA STA TORNANDO AL TOP. DUNCAN E CACERES...
Fonte: dal nostro inviato al Franchi, Giacomo A. Galassi
Alla vigilia della sfida di campionato contro la Sampdoria, il tecnico della Fiorentina Giuseppe Iachini ha preso la parola in sala stampa per presentare il match. Di seguito le sue dichiarazioni.
Sulle condizioni della squadra: "Prima tocco un altro argomento: siccome sento un po' di scoramento e di sfiducia, dobbiamo guardare il bicchiere mezzo pieno. Per il lavoro che stiamo facendo, io son qui da 40 giorni, ho visto solo crescere questo gruppo. E siamo anche stati penalizzati sotto certi aspetti... Abbiamo grandi margini di miglioramento. Per tre settimane abbiamo avuto tre partite a settimana. Dobbiamo migliorare nella qualità del gioco, come era prevedibile finora siamo andati un po' a ondate. Da Beppe in 40 giorni però non possiamo pretendere quello che da altre parti fanno in quattro mesi".
Le condizioni degli acciaccati: "Stiamo recuperando dei giocatori. Federico (Chiesa, ndr) in primis, che sta tornando il giocatore che era, ritrovando la migliore forma fisica. Duncan sta recuperando, questa sera farò il punto con lo staff medico ma verrà con noi e avrà possibilità di giocare. Badelj sta migliorando, Caceres sta bene. Siamo fiduciosi perché adesso abbiamo meno problemi".
Su Ranieri: "È un maestro. Uno degli allenatori che ho avuto nella mia carriera ai quali sono più affezionato. Lo considero un grande allenatore e lo ritrovo con piacere: ci ha legato un passato di lavoro insieme bello. Sono stato suo capitano quindi significa che mi riconosceva delle doti sul campo e fuori. Fa effetto rivedersi su una panchina, però è un percorso di vita e di lavoro. Ci affrontiamo con grande stima, poi c'è la partita e ognuno vorrà portare a casa la vittoria".
Sulla Sampdoria: "Non so se il percorso nostro e della Samp è uguale, qui è cambiata una proprietà e la situazione è diversa. A Genova la società e i giocatori sono un gruppo collaudato, sono più avanti di noi da questo punto di vista. Ma da parte nostra c'è grande attenzione alla partita, non facciamo differenza tra casa e fuori casa. Rispettiamo gli avversari che hanno un grande attacco: è una squadra con valori molto alti".
Sulla salvezza: "Non c'è preoccupazione, dobbiamo essere concentrati solo sulla partita e sul campo e soprattutto non fare differenza tra casa e fuori casa".
Su qualche modifica tattica per la Samp: "Stiamo portando avanti tanti percorsi di lavoro. Quando costruisci una casa parti dalle fondamenta, cercando di dare compattezza alla squadra. Anche in questo senso dobbiamo riscontrare le certezze giuste nel caso si cambi disposizione tattica. Dobbiamo fare sì che nel momento in cui la squadra riuscirà ad assumere certezze anche nell'altra versione, allora saremo in grado di cambiare. Ci stiamo lavorando. Quando abbiamo cambiato fin qui abbiamo preso la maggior parte dei gol".
Sul bilancio della sua esperienza: "Manca sempre qualche punto, questo è chiaro. Non mi piace buttare fumo addosso e guardo il bicchiere mezzo pieno: vedo i ragazzi crescere e stanno migliorando in tutto. Però ho sentito Bonucci dire che ancora deve capire bene cosa vuole l'allenatore, dopo sette mesi insieme e considerando che sono la Juventus. Figuriamoci noi quanto dobbiamo capire ancora. Però non voglio alibi: pretendo che acceleriamo il processo di apprendimento".
Sulla VAR: "Il challenge è una cosa che mi può star bene. Ma so che ognuno deve fare bene il suo senza mettere il becco nel lavoro degli altri. Qui son nate delle polemiche in più perché è stata aggiunta discrezionalità alle decisioni e perché non si è andati a rivedere degli episodi. Posso essere d'accordo sulla possibilità di chiamare il VAR, ma visto che vengono pagate persone e strutture appositamente per vedere se una cosa è giusta o sbagliata, basta far osservare le regole. Il VAR aveva cambiato tutto, togliendo le polemiche. Ed è questo che noi cerchiamo: la tranquillità di fare il nostro lavoro".
Sugli attaccanti: "Cutrone e Vlahovic sono due ragazzi molto giovani, ognuno con il suo percorso. Patrick in sei mesi e mezzo non aveva mai giocato, non ha avuto cinque anni essendo sempre nella classifica marcatori. Su di lui come su Vlahovic stiamo lavorando, devono migliorare tanto. Una volta Boskov diceva: 'Come gioca l'attaccante gioca la squadra'. Per far capire che quando loro capiranno come giocare al meglio allora anche noi giocheremo meglio. Senza problemi fisici che incidano sulle scelte. Parliamo di due attaccanti di buon livello che però devono migliorare molto".
Sull'assenza di Ekdal: "È un giocatore che dà molte geometrie alla squadra, ma al suo posto giocherà uno come Vieira che ha esperienza in Serie A. Non sarà quello il problema. Piuttosto dovremo stare attenti alle loro punte, su un campo molto stretto. Lì ho allenato e so anche quanto è caldo: non dovremo farci distrarre giocando con grande personalità".
Su Quagliarella e gli attaccanti esperti della Samp: "Stiamo parlando di giocatori i cui numeri parlano per loro. Va dato merito a loro per quello che hanno fatto e dovremo seguirli con attenzione. Noi avevamo un attaccante d'esperienza come Ribery ma ora non ce l'abbiamo. Quindi dobbiamo fare in modo che i nostri giovani migliorino".
Sulla mancanza di cattiveria con l'Atalanta: "Eravamo partiti bene, ma proprio per mostrare cattiveria abbiamo sbagliato tanti palloni. Poi non siamo stati abbastanza veloci per ricatturare palla alta e da questo è nata una leggera flessione da parte di alcuni ragazzi. Anche perché abbiamo giocato praticamente sempre con gli stessi undici. Tante volte potevamo cambiare la partita solo azzeccando qualche passaggio in più. Ci è mancata qualità tecnica".
Su Cutrone e Vlahovic: "Tutti danno segnali. Sono due ragazzi che hanno le stesse possibilità di giocare: di volta in volta alterniamo, anche per aiutare loro e le loro caratteristiche. Io comunque mi aspetto che anche chi entra faccia bene. In futuro mi aspetto che possano giocare anche tutti e due".