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STANKOVIC, Sarà la solita Viola ma voglio vincere

di Andrea Giannattasio
Fonte: dal nostro inviato a Budapest (Ungheria)

Alla vigilia della decisiva sfida per il primato del girone F in Conference League, dalla sala stampa della Groupama Arena di Budapest ha preso la parola il tecnico della squadra magiara Dejan Stankovic. Ecco le sue parole: 

Sulla partita di domani: "Quella di domani sarà una bella sfida e ci siamo allenati tanto. Gare come quella di domani fanno parte della nostra vita. Noi siamo pronti ma lo eravamo anche a Firenze, dove forse siamo stati sottovalutati. La Fiorentina è una squadra tosta anche se è già qualificata, perché può ancora giocarsi il primo posto e gli ottavi di finale. Secondo me la Fiorentina, visto che è più serena, potrà rischiare anche la giocata: sarà più rilassata nel gioco e vorrà rischiare anche di più, per la tanta qualità che ha".

Sulla gara di andata giocata contro la Fiorentina: "Quella di Firenze è stata una partita molto buona, ma la differenza alla fine l'ha fatta la qualità e la panchina lunga della Fiorentina: dobbiamo pensare dunque positivo anche nella gara di domani. Ieri però avevo solo 14 giocatori in allenamento e di questi 3 erano fuori lista... ma mi aspetto buone notizie quando oggi torneremo in campo. Per il resto credo nella mia squadra. La Fiorentina resta una squadra che ha fatto due finali lo scorso anno, non poteva chiedere di meglio: domani vedrete una partita tosta e di sostanza da parte nostra".

Sul valore della Conference League: "Quando la Roma ha vinto questa coppa avete visto tutti quello che è successo... per cui è una Coppa valida. In più il nostro girone è difficilissimo, per la qualità nostra, del viola e del Genk. Resta una competizione importante: quando nel 1999 con la Lazio ho vinto la Coppa della Coppe, che era la terza coppa europea, ho gioito e porto con me quel successo".

Sugli incroci con la Fiorentina da calciatore: "Per un paio di settimane sono stato un giocatore della Fiorentina... avevo fatto le visite e mi avevano fatto pure l'abito su misura. Era l'epoca di Mancini in panchina. Da avversario, gli incroci sono sempre stati tosti..."

Su quanto gli hanno dato fastidio le voci circa un possibile "biscotto" sulla partita di domani: "Sono la persona sbagliata alla quale fare questa domanda... chi mi conosce sa che voglio sempre vincere. Non conosco anche mio fratello in campo... Faccio finta che non mi abbiate fatto questa domanda. Stimo molto Italiano ma io voglio vincere".

Sui tanti assenti di casa Fiorentina: "Quando con la Lazio affrontammo con le seconde linee la Dinamo Kiev davanti a 80mila persone vincemmo comunque noi 1-0. Questo per dire che la rosa della Fiorentina è molto profonda, praticamente ha due squadre".

Su come si risolve la crisi del gol: "La differenza si fa con i dettagli: con le giocate memorizzate, coi dribbling, coi calci piazzati... anche a me piacciono molto i calci piazzati ma devi credere nel tuo lavoro per migliorare la squadra e i suoi automatismi. Prima o poi la tendenza di tirare tanto porterà i suoi frutti. Noi dobbiamo fare gli straordinari per segnare ultimamente..."

Su come vede il calcio italiano e sul momento dell'Inter: "Seguo molto il calcio italiano. Ho visto la gara dell'Inter ieri e devo dire che, al di là dello 0-0, mi pare un carro armato. Sicuramente resta la squadra favorita per lo scudetto".