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EMOZIONI FORTI di Tommaso Loreto

di Tommaso Loreto

C'è di tutto in una notte come questa. Emozioni che si mischiano in 90 minuti sul campo e in un abbraccio che durerà molto di più sugli spalti di uno stadio gremito. C'è la voglia di rivalsa, di sognare, di volare ancora. E c'è l'affetto, la stima, l'ammirazione. Quella sensazione che ti fa osservare un uomo e pensare che sia molto di più. Semplicemente un esempio. Nella notte che Firenze s'appresta a vivere c'è di tutto e anche di più. In ballo, per esempio, c'è una finale. E soltanto pensare a dove la si potrebbe giocare questa finale fa quasi venire i brividi. 

Molto di più di una partita dunque. Innanzi tutto perchè fra i 35.000 del "Franchi" ci sarà Stefano Borgonovo. Borgo è arrivato ieri, salutato dai tifosi all'aeroporto e accudito dagli amici. Oggi ci stupirà. Ancora. E, ancora una volta, c'insegnerà tanto. La sua forza, per prima, sarà l'emozione più forte di una serata che comincerà non appena lui si riprenderà quella curva verso la quale correva mentre tante persone, oggi un pizzico più grinzose, schizzavano in aria per festeggiare i suoi gol, e quelli di Roby. 

E poi ci sarà il campo. L'Inter dei campioni. I nerazzurri che solo tre giorni fa hanno rovesciato il risultato iniziale con la facilità con la quale si smonta un castello di carte. Si riparte dall'uno a zero dell'andata. Sciagurata amnesia di Natali e gol di Balotelli annesso. Si riparte, probabilmente, con un Vargas e un Marchionni in più rispetto al 2-2 di sabato scorso. Con l'imperativo di trovare di nuovo varchi nella zona di Julio Cesar senza che Frey debba compiere troppi miracoli. Doversi ritrovare, in una serata del genere, a sobbalzare di fronte a un assedio avversario sarebbe deleterio. Anche se, infondo, è una serata che tutta Firenze non vede l'ora di vivere.