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I TANTI DUBBI DI FIRENZE di Marco Conterio

di Marco Conterio

Nothing is Easy. Più che alla Woodstock europea, il maxi concerto all'Isola di Wight nei '70's, i Jethro Tull avrebbero dovuto eseguire un Live at Artemio Franchi. Niente è semplice sulle rive dell'Arno. Ci si complica la vita e l'esistenza per un "no" o per un "si". Sillabe, parole facili, un colpo di fiato e le nuvole sparirebbero. Invece i tormentoni sono altri. "Di tutte le cose sicure la più certa è il dubbio" diceva Berthold Brecht. C'è da immaginarselo, annuire, una volta fotografata la torre di Maratona, alla cui ombra volteggiano incertezze ed interrogativi.

Prandelli resta. Resta? Finché non vedo non credo. Perché il nero su bianco è il più bel sì che possa esserci: una conferenza stampa a braccetto, una foto ricordo, un sogno che si ravviva e che si rinnova. Resta, poi. Come? Un anno transitorio ed interlocutorio o quella firmetta sul quinquennale auspicato e neppure promesso arriverà?

E Frey, Vargas, Mutu, Gilardino? Restano? Radiomercato turbina e vortica impazzita, quando si parla dei big e della creme viola. Fanno gola a tanti, c'è da immaginarselo. E la Fiorentina, che farà? Cederà alle lusinghe multimilionarie per alcuni di questi top players? Sensazioni e precedenti portano a pensare che il peruviano e magari un altro faranno le valigie per lidi più danarosi. E generosi, dicono i maligni.

Le entrate, dulcis in fundo. Perché equilibrio è la bilancia che resta con i piatti in parallelo; per uno che va, uno che entra, squadra che non si indebolisce, ergo egual qualità. Come agisce adesso, Corvino? In che direzioni si sta muovendo? Interrogativi legittimi ma, più che sui nomi che saranno, c'è da chiedersi in che ruoli arriveranno. Il perché, è presto spiegato. Se Prandelli ancora sarà, allora le pedine strategiche quelle saranno. Via un esterno, dentro un esterno, via un mediano, dentro un mediano. Ma se così non fosse? Se la prossima stagione, ragioniamo anche in questi termini partendo dal presupposto 'finchè non vedo non credo', ci fosse sulle rive dell'Arno un tecnico con filosofie tattiche diverse? Perché portare ora in viola un esterno se l'allenatore che verrà predilige un centrocampo a rombo? Settimane dure, durissime, in casa viola.

Magari, poi, sono solo suggestioni. Magari Prandelli, è vero, ha già deciso, chiarito e stabilito tutto per la stagione 2010/11 e queste parole le porterà si spera via il vento. E se così non fosse? Dubbi, appunto. L'unica certezza che regna negli umori dei tifosi fiorentini.