IL SILENZIO FA PAURA di Tommaso Mattei
Un bambino quando ha paura piange,urla, scappa. Spesso lo fa perché non capisce , perché sente che le sicurezze intorno a se stanno crollando piano piano. E allora si rifugia fra le braccia della madre, con le manine cerca il suo viso, occhi negli occhi per cercare conferme, rassicurazioni e per smettere di piangere. Di certo la mamma non farà altro se non trasmettergli tutto quello che il bambino sta chiedendo. Che succede? Cosa sta accadendo? Tante domande alle quali qualunque madre cerca di trovare qualsiasi risposta, anche la più assurda, ma il silenzio no. Sarebbe un colpo troppo forte, troppo difficile anche da capire. Chi perde certezze ha bisogno di parole. Non di un muro silente, perché il silenzio fa paura.
Così adesso Firenze ha più paura di prima, la Fiorentina ha deciso di che da qui al termine della stagione i calciatori e l’allenatore non rilasceranno dichiarazioni al fine di evitare che errate interpretazioni possano generare speculazioni. Ma perché? Si domanda il bambino. La mamma, però, questa volta non risponde. In un momento delicato come questo la scelta suona quantomeno singolare. Giusta o sbagliata che sia, nessuno può dirlo. Di certo chi vuole male alla Fiorentina non credo tarderà a sfruttare l’assist per far aumentare le ombre sul futuro viola. I nonni ci hanno sempre detto che qualunque cosa fa una mamma lo fa per il bene dei figli. Noi ci crediamo. Ma davanti al silenzio trovare conforto non è cosa semplice.
E se i giornali, in queste ultime due settimane, troveranno sempre meno da scrivere ci sarà sempre chi, come i tifosi, continuerà a non capire. Se poi tutto questo deriva da chi con questa città non ha niente da spartire, allora di grave c’è ben poco e forse far scontare a tutti le colpe di qualche parente alla lontana non è poi così giusto. Se invece a sbagliare è stato qualcuno come un fratello o un cugino facciamo in modo che questo venga allo scoperto. Niente di meglio che un bel confronto in famiglia per fare quadrato e ripartire tutti insieme. Sì, insomma, perché invece di trincerarsi dietro il silenzio non si dice le cose come stanno.
Davanti a questi, ormai sempre più frequenti, titoli catastrofici non sarebbe meglio zittire tutti con delle certezze? Radio, tv, giornali, ormai non parlano d’altro se non del futuro. Questo solo perché il corso degli eventi ha portato a questo, domande e risposte che si accavallano in un terremoto senza fine nel quale il silenzio non può far altro che ingigantirne l’epicentro. Le migliori famiglie sanno superare le avversità più grandi, la fiducia ne è il motore principale. E allora che quella chiarezza, da più parti invocata, venga una volta per tutte palesata e manifestata in modo chiaro. Del resto in virtù di quella fiducia che tutti nutrono non ci sarebbero ripensamenti o incomprensioni. Sarebbe solo il modo per spiegare a tutti come stanno realmente le cose, così come fa una mamma con il proprio bambino.