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L'UNICA CERTEZZA di Tommaso Mattei

di Tommaso Mattei

Chiunque stesse cercando la certezza dalla quale ripartire per costruire il futuro della Fiorentina è stato accontentato. Sono i tifosi. Deve essere questo il punto fermo sul quale gettare le basi per un nuovo avvenire. La caccia alla streghe può dirsi conclusa. Il gioco più in voga nelle ultime settimane a Firenze per trovare il nome giusto per il prossimo anno può chiudersi senza rimpianti. Quello che è successo domenica contro il Chievo non può essere sottovalutato. La società ACF Fiorentina, nessuno escluso, dovrà riflettere a lungo sul gesto dei tifosi. L’atto di andarsene via prima del fischio finale della partita rappresenta un cambiamento epocale nella storia recente dei viola. Il rapporto tra la Fiorentina e la sua gente è più importante di qualsiasi tecnico, direttore sportivo o grande campione. E’ bene, insomma, che chi guida la Fiorentina si riguardi più volte il momento in cui la curva si è svuotata. Anche perché non è stato un settore qualunque dello stadio a lasciare la squadra senza sostegno.
E’ stato il cuore del Franchi a fermarsi, la Fiesole. Via gli striscioni, via i vessilli, silenzio e rabbia. Questo non deve succedere più. Non servono comunicati o lettere aperte, serve chiudersi in una stanza per capire perché sia successa una cosa del genere. La famiglia Della Valle non aveva ancora conosciuto una situazione simile. Il risveglio è stato brusco, è vero, ma almeno adesso chiunque voglia portare avanti progetti o campionati sa che l’unico referente è il tifoso. Erano anni che non si vedevano scene come quelle viste contro il Chievo. Ai tempi di Cecchi Gori al massimo veniva rimosso qualche striscione anche se il gesto più eclatante di quegli anni rimane quello del 30 Marzo 2002. Fiorentina – Inter si giocò senza nemmeno un tifoso in curva. Le motivazioni erano diverse così come diversa era la situazione della Fiorentina. Ma veder svuotarsi la Fiesole è qualcosa, forse, ancor più significativo.
Ciò che si è visto contro il Chievo non ha precedenti. E nonostante la rabbia i tifosi viola hanno mantenuto fede anche alla loro civiltà. Nessuna contestazione plateale dopo aver abbandonato gli spalti. Solo il silenzio, l’indifferenza che spesso fanno più male delle parole. Dunque non c’è più bisogno di pensare al mercato, di chiedere lumi sulla Cittadella Viola, di sapere se un contratto verrà rinnovato, di pensare a squalifiche o a cessioni che non devono essere fatte. Adesso c’è solo da fare una cosa. Non permettere che l’amore immenso di Firenze verso la sua Fiorentina venga minimamente scalfito.