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MERITA UN GRANDE ADDIO di Leonardo Bardazzi

di Leonardo Bardazzi

Dico la verità, ci metterò un po’ a smaltire la delusione. Con l’addio ormai imminente di Prandelli finirà un sogno, suo e nostro, di vincere insieme, di portare la Fiorentina sempre più in alto.
L’impresa è riuscita solo in parte, per colpa di Ovrebo certo, ma anche dello “strappo”, diciamo pure della rottura, con Diego Della Valle. L’autofinanziamento, il caso Mutu-Roma e i contatti con la Juve sono alla base di tutto, ma nessuno potrà smentire che la gelosia abbia recitato un ruolo da protagonista nella vicenda. Insieme al grande allenatore (ricordiamoci che ha battuto il record di punti e vittorie sulla panchina viola che fu di Fulvio Bernardini) se ne va, soprattutto, il grande uomo, quello che è riuscito a insegnare parecchio ad una piazza (bella, ma difficile) come la nostra. A Firenze siamo diventati modello di cultura e comportamento nel tifo da stadio.
Tanto è merito di Cesare. Se lui chiedeva di abbassare i toni, la città rispondeva. Chievo a parte, mai un fischio alla squadra, mai un atto di intolleranza contro gli altri che anzi sono stati spesso salutati con tanto di tappeto viola e terzo tempo. Personalmente ricordo due episodi significativi della persona Prandelli: la sua lettera (insieme a quella di Silvia Berti e le telefonate di Corvino e Andrea Della Valle) nel momento più difficile della mia vita, in un letto di ospedale con una grave malattia che avevo appena conosciuto. E poi ad Orzinuovi, nel giorno dell’addio a Manuela, quando Cesare riuscì ad avere una parola per tutti, nonostante il momento terribile che stava vivendo.
“Così va il calcio, così va la vita” ha detto lui stesso ad un tifoso canadese. C’è da giurare però che la sua amarezza sia simile alla nostra, nonostante la prospettiva di diventare Ct.
Adesso come adesso non riesco ad infiammarmi leggendo i giornali e cercando notizie sul nuovo allenatore. Allegri, Giampaolo, Mihajlovic e gli altri non mi suscitano grande interesse. Per me sarà comunque un grande passo indietro. Il Ferguson viola se ne va e con lui il cosiddetto “Progetto” dei Della Valle. Adesso toccherà a loro ricostruire. La Fiorentina e la fiducia della gente.
Intanto però troviamo un’idea per salutare Cesare. Se non ci danno lo stadio, andiamo tutti al Piazzale. Ma troviamo il modo per abbracciarlo. Se lo merita.