TRA SANTI E COLPEVOLI di Manola Conte
All'idea di conquistare un posto in classifica che valesse un biglietto per l'Europa (che fosse Champions o Europa League) si erano affezionati tutti. Invece la Fiorentina sta concludendo il campionato con poche idee in testa e con le gambe molli. Una squadra completamente diversa da quella che aveva cominciato la stagione e che fino ad un certo punto aveva fatto divertire e sognare i suoi tifosi. Ora tra la gente viola ci sono delusione e scetticismo. Delusione per gli obiettivi falliti (fra questi non dimentichiamo anche la Coppa Italia), ma delusione soprattutto per essersi trovati di fronte ad una squadra che sembra tornata nell'anonimato del calcio.
Giusto chiedersi il perché di questo risultato. Giusto chiedersi perché una Fiorentina bella, divertente, quasi sfacciata nelle partite più difficili di Champions, sia poi risultata anemica, impaurita, e impacciata nel girone di ritorno del campionato. Giusto, nonostante gli infortuni, nonostante la "stupidaggine" di Mutu, nonostante un pessimo rapporto con la classe arbitrale, chiedersi il perché di una squadra in bilico tra l'essere la grande rivelazione europea e l'essere una squadra delusione del campionato. Ma tra il domandarsi perché questa Fiorentina sia riuscita prima ad illudere e poi a deludere in tutte le manifestazioni in cui è stata impegnata e lo schierarsi tutti contro tutti il passo è lungo. Il dna di Firenze non può trasformare la delusione nella ricerca di un colpevole o nella santificazione di chi colpe (secondo qualcuno) non ne avrebbe.
Sbagliati gli schieramenti pro o contro Della Valle. Sbagliati quelli pro o contro Prandelli. Legittima la sensazione di aver gettato al vento una stagione. Sbagliato pensare che sia tutto da buttare via.
La Fiorentina ha un gruppo di giocatori sui quali è possibile contare e giovani dai quali è possibile partire per costruire una squadra più forte di quella di quest¹anno, ed è su questo indiscutibile aspetto positivo che deve essere costruito il futuro. Insomma, non c¹è bisogno di ripartire da zero.
Guai cadere nell'errore del "game over". Guai pensare di essere all'interno di un perfido videogioco che ti da l'illusione di farti arrivare al traguardo e invece, ti rimanda al punto di partenza. Pensare ad una rifondazione sarebbe un errore.
E' necessario ripartire dall'analisi degli errori fatti - tanti e da tutti - ma con la consapevolezza che in questi cinque anni la Fiorentina di strada ne ha fatta. Tanta.