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BORUC LA CERTEZZA, NETO L'INCOGNITA

di Redazione FV

Ci sono dei punti fermi nella vita, nelle storie d'amore ed anche in quelle di pallone. Che in fondo le cose si intrecciano ed intersecano. Progetto è termine forse abusato ma valido e concreto quando si parla di azienda calcio. Sicché, tornando al terreno viola, è giusto avere dei capisaldi per il domani. Un portiere d'affidabilità ed uno giovane di talento, intanto. Sul primo la Fiorentina è quantomeno tranquilla, visto che Artur Boruc si è dimostrato estremo difensore capace di superare un momento altalenante e di confermare standard alti. Parate plastiche, sì, ma anche carattere per guidare la retroguardia a dovere, nei momenti difficili. Insomma, quel che serve per essere titolare nella Fiorentina di oggi.

Poi c'è Neto. Oggetto misterioso oggi, in estate al 50% quasi titolare alla pari del polacco. Arrivato in Italia sulla scia dell'onda carioca di questi ultimi anni, quando in principio fu Taffarel, le settimane ed i mesi hanno portato consiglio a Sinisa Mihajlovic. Neto non è ancora pronto. O non è all'altezza? Gli errori sotto l'ombrellone sono da prendere con le pinze, è chiaro, ma qualche campanello d'allarme può suonare. Errori marchiani e palesi, frutto solo di troppa sufficienza o celano altro? Chi lo conosce, addetti ai lavori esperti del Brasile, garantiscono per lui. Menezes lo aveva anche convocato con la nazionale verdeoro, come terzo, per intendersi. Però ora di capisaldo ce n'è uno. Il titolare, Boruc. Per il giovane di grande prospettiva, pronto a soffiargli il posto, resta da capire cosa voglia fare da grande Neto. Anche perché come terzo c'è il buio dell'esperienza e solo l'intraprendenza dei vari Svedkauskas, Pazzagli e Lezzerini. Un po' poco, forse, Neto permettendo.