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C'ERA UNA VOLTA..

di Marco Gori

...quella che poteva davvero definirsi un'isola felice. Una società sana, ambiziosa, un pubblico caloroso e allo stesso tempo corretto. Il tutto all'interno di una delle città più belle del mondo. E, visto che siamo qui per parlare di mercato, dove i giocatori facevano a gara per venire anche se i contratti offerti non erano tra i più ricchi sulla piazza. Molti di tali requisiti sono sicuramente rimasti. Ci risulta, ad esempio, -e lo ha ribadito due giorni fa anche l'amministratore delegato Sandro Mencucci- che la Fiorentina corrisponda con grande regolarità ai propri tesserati i loro emolumenti. Che di questi tempi non è cosa da poco. Ma qualcosa si è evidentemente rotto.

Avremmo voluto non parlare più del caso-Montolivo. Ma come si fa ad evitare certi argomenti quando si legge che Fiorentina e Milan si sarebbero accordate per il passaggio in rossonero del centrocampista azzurro nel mercato di gennaio in cambio della metà di Emanuelson? Si, avete capito bene, Emanuelson. Un ennesimo esterno. E non ci vengano a dire che può fare anche il trequartista, perché si è visto chiaramente in Champions League che in quel ruolo ci sta come il cavolo a merenda. E non è nemmeno una mezzala, o interno di centrocampo, come si suol dire oggi. E l'offerta che lo stesso Milan -le comproprietà di Paloschi e Strasser- avrebbe formulato l'estate scorsa sarebbe stata "indecente"...Bah, non ci torna.. Evidentemente -e non lo scopriamo certo noi- c'è ben altro in questa vicenda. Qualcosa che ha a che fare con certi cambiamenti che si sono verificati in seno al club e alla piazza in generale. Se ci siamo fatti influenzare dalle dichiarazioni di alcuni giocatori che hanno lasciato da poco Firenze, come Santana, Donadel e D'Agostino? No, semplicemente ci viene da riflettere quando leggiamo -su Stadio- le parole di un giocatore in scadenza di contratto come Gaby Mudingayi, oppure quelle -su Tuttosport- di un tecnico il cui accordo si esaurirà al termine di questa stagione come Massimiliano Allegri. Il quale, tra l'altro, ha parlato anche dell'addio di Pirlo. In entrambi i casi, grande serenità e compostezza, forse qualche frase fatta, ma meglio le frasi fatte di certe polemiche.

Ed è per questo che ci chiediamo: Firenze è sempre un'isola felice? Di sicuro non lo pensa Riccardo Montolivo, e non c'è da dargli torto, perché le minacce subite su facebook sono solo l'ultimo di una serie di episodi incresciosi di cui è stato vittima il giocatore (già dimenticate le scitte alla stazione di Campo di Marte, i danni all'auto e il furto in casa?). Speriamo che lo pensi Stevan Jovetic. Che tre anni fa ha preferito Firenze a Madrid e ora deve, e sottolineiamo "deve", preferire il capoluogo toscano alla nebbiosa ma ricca Londra.