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CHIAREZZA SÌ, MA...

di Marco Gori

Certo non deve essere stato facile per Pantaleo Corvino ammettere di aver commesso qualche errore. Come tirare fuori il tanto temuto termine "ridimensionamento". Ovvio, un mea culpa in piena regola non c'è stato. Alla fine, come ha giustamente sottolineato Luca Calamai, Corvino è un uomo di orgoglio. Però plaudiamo ad una dirigenza viola che finalmente parla con chiarezza. Una chiarezza che, se fosse arrivata qualche tempo fa, forse avrebbe evitato il crescente distacco da parte della piazza. Ma non divaghiamo, e veniamo a ciò che maggiormente ci interessa, ovvero il mercato in senso stretto. Sul quale Corvino è stato altrettanto chiaro, forse fin troppo per credergli fino in fondo. Come, alla fine, è giusto che sia. Perché se è doveroso far sapere a tutti coloro che hanno a cuore le sorti del club viola quelle che sono le sue linee guida, allo stesso tempo, quando si scende nei dettagli, dei sani depistaggi ci possono benissimo stare. Anzi, ci devono stare. Quindi attenzione a dare per abbordabili quei giocatori che lo stesso Corvino ha definito "interessanti". E, al contrario, occhio a considerare come inarrivabili tutti coloro che non sono in possesso di un passaporto dell'Unione Europea. Ci giungono infatti sempre più segnali riguardo alla possibilità che venga rivista la regola sul tesseramento dei giocatori extracomunitari, anche se difficilmente si arriverà ad un accordo prima del ritorno di Corvino dall'emisfero occidentale. Così come ci risulta che le difficoltà di procurarsi un passaporto comunitario siano minori in certi Paesi rispetto ad altri. Per cui alcuni nomi da tempo accostati alla Fiorentina potrebbero essere divenuti sì inarrivabili, ma non certo per motivi di passaporto, così come altri potrebbero restare degli obiettivi sensibili della società gigliata. Presto, comunque, sapremo. Perché è vero che il mercato è ancora lungo, anzi, ufficialmente deve ancora iniziare, e che le operazioni in entrata della Fiorentina saranno inevitabilmente condizionate da quelle in uscita, ma ci pare davvero improbabile che stavolta Corvino torni dal Sudamerica a mani vuote. O, perlomeno, così speriamo.