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CONTROCORRENTE

di Marco Gori

Che la Fiorentina sia pronta ad intervenire sul mercato nella prossima campagna trasferimenti, a dispetto di quanto sostenuto da molti fino a poche settimane fa, pare ormai assodato. Sul fatto che il prossimo colpo dei viola riguardi il centrocampo iniziamo a nutrire invece qualche dubbio. I nomi fatti per questo reparto sono in effetti molti, che per alcuni di essi siano stati avviati dei contatti o delle vere e proprie trattative, come nel caso di Jucilei, ne abbiamo quasi la certezza, ma che sia possibile effettuare certi innesti già a gennaio è tutt’altro che scontato. E per tutta una serie di motivi. Iniziamo analizzando la questione dal punto di vista tecnico-tattico: se Sinisa Mihajlovic andrà avanti col 4-2-3-1 e dando per scontata la permanenza a Firenze di Riccardo Montolivo, già potrebbero porsi dei problemi di abbondanza: per ovvi motivi non ci è stato possibile vedere all’opera assieme il capitano gigliato e Gaetano D’Agostino, ma l’impressione è che in un centrocampo a due uno di loro debba per forza venir sacrificato, almeno nella maggior parte delle gare, per lasciare il posto ad un intenditore puro. Abbiamo però detto proprio ieri, e non ce lo rimangiamo, che visto il trend che si sta verificando in Italia a livello di infortuni, avere due titolari per ruolo diventa essenziale per un club di qualsiasi livello, non solo per chi partecipa alle coppe europee. E’ chiaro, a questo punto, che la soluzione ideale è quella che prevede la conferma di Donadel, la cessione di Bolatti e Zanetti e l’acquisto di un centrocampista di quantità. Ma tra dire e il fare c’è di mezzo il mare. Soprattutto nel mercato di gennaio. Questo tipo di analisi non lo facciamo infatti solo noi, ma anche gli uomini-mercato degli altri club. Da San Paolo a Torino. E non è un caso che proprio sui centrocampisti di quantità come Jucilei e Sissoko stia per iniziare un gioco al rialzo. Così come cerchi uno sconto chi è interessato, ad esempio, a Bolatti. Questa è una situazione che a un direttore sportivo come Pantaleo Corvino non piace per niente. Ovvio, rientra nei suoi compiti –e nelle sue capacità- districarsi anche in casi del genere. Ma non è affatto facile farlo nel mese scarso del cosiddetto “mercato di riparazione”. E soprattutto, anche se non si parla più di “autofinanziamento”, ci pare difficile che la Fiorentina possa investire a prescindere dalle operazioni in uscita. Con questo non vogliamo prospettare uno scenario catastrofico. Riteniamo sempre possibile che arrivi un rinforzo per la linea mediana. Solo che, al momento, ci pare eccessivo parlare di “colpo”. Per farla breve, non sarebbe da scandalizzarsi se al posto di un Donadel coi piedi buoni, con tutto il rispetto per quel giocatore che abbiamo sempre ammirato e continuiamo ad ammirare, arrivi magari un vice-Donadel, rimandando il tutto a giugno quando sarà più chiara la situazione contrattuale dello stesso mediano veneto, nonché di Riccardo Montolivo, e quando i vari Zanetti e Bolatti potranno dare in prima persona una spinta verso la propria cessione.