DEJA VU..
...nel senso letterale del termine, ovvero, "già visto". Come uno di quei vecchi film che proprio in questa parte dell'anno le reti televisive ci propinano. Al film -a tinte viola- in questione abbiamo già assistito l'anno scorso. Solo che nel frattempo la pellicola pare essersi deteriorata, e lo scenario è ancora meno piacevole. Per non dire inquietante. Dodici mesi fa, dopo l'acquisto di D'Agostino, si è atteso per quasi 60 giorni che venissero ceduti alcuni giocatori, Vargas in primis, e che ne arrivassero altri, ma non si è mosso granché. Quest'anno -dopo che, tra l'altro, la politica del "vendi e compra" è stata annunciata a chiare lettere- ci passano davanti agli occhi le medesime scene. Partenze ce ne sono state, e non da poco, ma cessioni in senso stretto, leggi vendite, nessuna. C'è stato un acquisto, sulla carta discreto, ma tutto da verificare, e poi dieci giorni di silenzio. "Il mercato è ancora lungo", rispondono di questi tempi gli addetti ai lavori consultati per questioni di mercato riguardanti i vari club, ma l'impressione è che la Fiorentina, nonostante i vari proclami, abbia le idee meno chiare delle altre società italiane. Come abbiamo ripetuto fin quasi alla nausea, Corvino nella sua esperienza alla guida dell'area tecnica gigliata ha fatto cose buone ed altre meno buone, e le prime quando ha avuto la possibilità di programmare e muoversi con largo anticipo. Visto come stanno andando le cose, dobbiamo preoccuparci? No, se pensiamo che il ds viola abbia già dei colpi pronti e stia aspettando solo la prima cessione di un certo spessore; parzialmente, se pensiamo che cedere e monetizzare di questi tempi è tutt'altro che facile, e non solo per la Fiorentina; si, se crediamo a chi ci racconta di un Corvino incerto e disorientato nelle sale dell'"Auriga". La cosa ci sembra strana, perché la società, al termine del campionato, ci era parsa molto chiara per quanto riguarda i propri programmi. E i Della Valle sono persone troppo intelligenti per non aver messo in conto la difficoltà di operare in uscita. Che nel frattempo sia successo qualcos'altro? Difficile rispondere ad un quesito del genere, ma se le dichiarazioni rilasciate da Ivan Reggiani al nostro sito ci paiono un po' troppo catastrofiche, allo stesso tempo il lungometraggio cui stiamo assistendo, oltre ad averlo visto l'anno scorso, non può non ricordarci qualcosa accaduto ventuno anni fa. Con le debite proporzioni, ovviamente..