DOV'È FINITA LA LINEA VERDE?
Pochi giorni fa Seferovic al Neuchatel -speriamo in prestito secco, ma non ne siamo così sicuri-, oggi Iemmello e Miranda alla Pro-Vercelli, anche in questo caso a titolo temporaneo, e Maritato al Vicenza, addirittura in comproprietà. Anche nel settore giovanile è iniziata la smobilitazione? Pensiamo, e, soprattutto, speriamo di no, perché sarebbe un segnale davvero molto preoccupante. Per carità, non si parla di campioni in erba, ma di giovani che forse hanno semplicemente bisogno di "farsi le ossa" prima di poter essere pronti per i grandi palcoscenici. Ma il punto è un altro: non si era parlato tanto di "linea verde"? Non si era parlato della promozione di almeno 5-6 elementi della Primavera che fu di Renato Buso in prima squadra? Al di là delle recenti cessioni, tutto fa pensare che non sarà così. Basti ricordare che i vari Piccini, Acosty e Matos oggi sono stati schierati nella squadra di Leonardo Semplici anziché in quella di Mihajlovic. Siamo sicuri che per loro, salvo ulteriori cessioni, ci saranno molte occasioni per essere utili alla prima squadra. Però vorremmo che il loro inserimento corrispondesse ad un programma ben preciso e non avvenisse in corsa per fare di necessità virtù. Pantaleo Corvino va, giustamente, orgoglioso delle proprie "pianticelle". In un momento così difficile per il calcio a livello globale, sarebbe forse il momento di dimostrare che esse non hanno solo un valore ornamentale. Si tratterebbe, ovviamente, di una scelta molto audace, che noi stessi abbiamo definito di difficile applicazione alla realtà calcistica del nostro Paese. Però certe scelte o le si portano avanti fino in fondo oppure è meglio evitare di paventarle.